Massimo Zedda e Massimo Fantola a confronto nel borgo in vista del ballottaggio di domenica prossima
D’accordo sul futuro: «In questo rione passa lo sviluppo della città»
STEFANO AMBU
CAGLIARI.Domenica, Sant’Elia: ma non era Cagliari-Parma. In campo Massimo Fantola e Massimo Zedda. Si è giocato a colpi di strette di mano a commercianti e clienti: in palio voti decisivi per il ballottaggio.
Tra vecchio e nuovo borgo Sant’Elia quasi quattromila residenti. A Zedda, almeno a guardare il primo turno, il compito di recuperare il risultato dell’“andata”: il consigliere comunale e regionale di Sel nella classifica generale risulta in chiaro vantaggio, ma in quel quartiere, negli ultimi anni roccaforte inviolabile del centrodestra, il 15 e 16 maggio aveva vinto Fantola.
A Sant’Elia i due rivali sono arrivati a cinquanta metri l’uno dall’altro. Ma sembravano monadi leibniziane: sono riusciti, in uno spazio relativamente ristretto come il mercatino domenicale, a non incontrarsi. Vicini ma molto lontani i due candidati sindaco Massimo Zedda, centrosinistra, e Massimo Fantola che domenica e lunedì si scontreranno al ballottaggio per prendere la fascia tricolore indossata negli ultimi dieci anni da Emilio Floris. Non è stato l’ultimo scontro: ci saranno in settimana alcuni faccia a faccia in tv. Ma la battaglia è servita a capire un po’ che aria tirava.
A proposito di aria, fuor di metafora, prima dell’arrivo dei due contendenti c’è stato un problema alle fogne. Un guasto. Risultato: molta puzza in mezzo alle bancarelle. Sul posto sono dovuti intervenire operai e mezzi del Comune e della De Vizia.
Tornando alla politica, il primo ad arrivare, intorno alle 10.40 è stato Zedda, preceduto da giocolieri e musicisti, quasi tutti con la maglietta rossa della sua squadra: «Sant’Elia - ha detto - è un punto fondamentale della città. Tra colli e mare, deve diventare parte integrante della città. Anche con un adeguato sistema di trasporti e la fermate della metropolitana leggera». Un area di attrazione. E di produzione: «Deve essere valorizzato - ha detto - il lavoro che si svolge in questo quartiere, con il porticciolo e la pesca. Anche il mercato è fondamentale: deve essere valorizzato ancora di più».
Intorno alle 11.30 è arrivato Fantola, dopo le tappe al mercatino di viale Trento e in piazza del Carmine. Strette di mano a iosa, anche per lui. E una ricetta per il quartiere: «Il futuro è qui - ha detto il candidato del centrodestra - questa è una perla e sarà il cuore del turismo di Cagliari. Purtroppo Sant’Elia è una ferita aperta, frutto degli errori del passato. Ma si può fare molto qui. Ripeto: è una perla». Tutti e due in giro tra le bancarelle, ma Fantola e Zedda, anche per caso, prendono sentieri diversi. Pura casualità: a Cagliari non c’è nemmeno l’ombra delle tensioni milanesi tra Pisapia e Moratti. Le due strade si dividono irreparabilmente davanti al Lazzaretto: Fantola vira a sinistra dell’oratorio, Zedda invece prende il vialone a destra.
E gli elettori? Difficile capirli: molti commercianti, bipartisan, sorridevano a tutti e due. Ancora sette giorni di tempo per decidere quale nome scrivere sulla scheda elettorale.