Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Violenza sessuale, Cagliari come Roma

Fonte: La Nuova Sardegna
23 aprile 2008

CAGLIARI. Cagliari acquisisce i peggiori difetti delle città metropolitane. Infatti fra i quattordici centri che hanno stipulato il patto per la sicurezza con il ministero dell’Interno, il capoluogo dell’isola si segnala per la preoccupante escalation dei casi di violenza sessuale, aumentati di quasi il 45 per cento fra il 2006 e il 2007: sono passati da 41 a 59. L’altra città con un andamento simile è Roma dove in valore assoluto si è passati da 294 a 320 (quasi il 10 per cento in più). Aumenti anche Venezia, Torino, Napoli e Firenze, ma sempre in proporzioni ridotte. Dati che ribadiscono il caso-Cagliari dove, in proporzione, l’incremento è molto maggiore. Secondo le cifre del Viminale, pubblicate ieri sul quotidiano Il Sole 24 Ore, nel capoluogo sardo risultano però in calo - in controtendenza rispetto alla maggior parte delle altre città - i furti in genere (passati da 11.431 a 10.338), quelli in abitazione (da 922 a 807) e le rapine (da 274 a 238). Tutti segni di una città meno violenta di quello che spesso alcuni media fanno credere. Sono invece nettamente cresciuti i danneggiamenti e gli incendi, da 4.881 a 5.055, in linea con le altre metropoli prese in considerazione. In generale i delitti sono diminuiti a Cagliari dell’8,3 per cento. Mentre Catania risulta la città in cui i reati sono aumentati di più (del 9,7 per cento), seguita da Modena (più 9,5) e Venezia (più 9). In generale, dopo la firma dei patti per la sicurezza, il Viminale ha registrato nei 14 centri una riduzione dei delitti nel secondo semestre 2007. Ma il dato sulla violenza sessuale in città fa riflettere e preoccupa. «Si tratta di atti - spiega la sociologa Anna Oppo, dell’università di Cagliari - un po’ estranei alla nostra cultura. Tipici, in genere, di contesti urbani. Anche se va detto che quest sono numeri, statisticamente, piccoli per poter fare un ragionamento organico». Qualcuno potrebbe dire, però, che non si tratta di «vero» aumento, ma di emersione dei reati dovuti alla (finalmente) denuncia da parte di chi li ha subiti... «Questo fenomeno, però - continua la Oppo - sta già avvenendo da anni e in maniera diffusa in tutte le città. Per capire meglio bisognerebbe sapere anche di che tipo di violenze si tratta: di atti avvenuti in famiglia che, come sappiamo, è il luogo in cui avvengono di più, oppure per la strada o in altri luoghi e occasioni? E sarebbe necessario anche avere le cifre relativa ai diversi anni. Ultimamente, va precisato, le donne sono in genere più caute e timorose. Questo potrebbe voler dire che questi atti di violenza sessuale sono commessi prevalentemente da persone che si conoscono». In parallelo sono in crescita i danneggiamenti e gli incendi. «In questo caso la valutaziione è abbastanza semplice in quanto si tratta di atti di devianza tipicamente urbani - spiega - mentre la questione della violenza sulle donne dovrebbe essere approfondita. Forse sono fenomeni di machismo che, ripeto, sono in genere estranei alla nostra cultura, o di bullismo». Cagliari, insomma, diventa metropolitana anche negli aspetti peggiori: la violanza verso le donne. Fenomeno tipico, in genere, di contesti sfilacciati e degradati, da un lato; e fortemente familisti, dall’altro. Non va dimenticato, infatti, che la maggior parte di queste violenze, come sottolineato dalla Oppo, maturano e avvengono dentro le famiglie. Il che potrebbe indicare una ulteriore deriva di queste ultime, oppure un avanzare del machismo. (r.p.)