VIA REGINA ELENA. Ieri irruzione nell'edificio disabitato
Tre famiglie sgombrate dai vigili urbani
Vedi la foto «Da tre anni aspetto che mi venga assegnata una casa popolare. Per qualche mese il Comune mi ha dato i soldi per pagarmi l'affitto: 500 euro. Quando l'aiuto è finito ho resistito altri due mesi. Poi è stato impossibile. Non sapevo cosa fare per dare un tetto alla mia compagna e alla mia figlia piccola: così ho occupato l'ex scuola Mereu». Massimiliano Melis è stanco. Davanti al cancello dell'edificio appena sgomberato dagli agenti della polizia municipale, c'è tanta disperazione. Ieri mattina, oltre alla sua famiglia, hanno fatto irruzione nell'edificio di viale Regina Elena altre due coppie con altrettanti bimbi. Nove persone in tutto, disperate e senza una casa. I vigili urbani, dopo ore di trattative, sono riusciti a liberare l'ex scuola. Le tre famiglie sono state affidate ai Servizi sociali del Comune. «Questa volta», sbottano, «vogliamo risposte certe. Altrimenti rioccuperemo».
LE PROMESSE Melis non si fida più. «Ho ricevuto tante promesse. Sono in graduatoria da tre anni. Senza un lavoro non posso permettermi di prendere in affitto una casa. Forse vogliono farmi dormire in strada con la mia piccola? O sperano che mi trasformi in un delinquente?». Accanto a lui c'è Ilaria Meloni, 26 anni. «Vivevo con mia madre», racconta, «che non riusciva più a mantenere me e mio figlio di due anni. Il Comune, come sovvenzione, le versa 300 euro all'anno. Ho provato ad andare in affitto per due mesi. Poi ho deciso di occupare». Una storia simile a quella di Silvia Spiga, 31 anni: «Non posso lavorare. Eppure le assistenti sociali di Pirri mi hanno detto di cercarmi un'occupazione». Ora il Comune si occuperà di loro. ( m. v. )