VENERDÌ, 22 AGOSTO 2008
Pagina 1 - Cagliari
Investimenti per 500 milioni sullo scalo toscano in alternativa al porto canale di Macchiareddu, ormai deserto
Costa (Cgil): «Dubbi sui due operatori, c’è il rischio di un cartello»
L’armatore danese che ha ridimensionato lo scalo sardo ricompare in Toscana
--------------------------------------------------------------------------------
CAGLIARI. Mentre al porto canale di Macchiareddu sbarcano ormai solo i fantasmi, Livorno si prepara a investire 500 milioni di euro per realizzare la Piattaforma Europa. Si tratta di un’espansione dal mare verso il nord con 3600 metri di banchine e 1,8 milioni di metri quadrati di piazzali con fondali di diciotto metri, indispensabili per consentire l’attracco delle grandi navi container. Il progetto è compreso in una pianificazione più ampia che dovrebbe portare a investimenti per tre miliardi in infrastrutture legate all’attività portuale, fra cui l’asse ferroviario ad alta velocità nord-sud. Come dire che Livorno si candida ad occupare nei prossimi decenni lo spazio di mercato che sembrava destinato a Cagliari.
Ma c’è di più: stando al ‘Sole 24 ore’ l’operatore più accreditato per assumere la gestione dell’attività è Maersk, il gigante danese che legandosi a Contship attraverso l’acquisto delle quote P&O della concessionaria Cict ha provocato la progressiva desertificazione del porto canale. Maersk - sempre secondo l’autorevole quotidiano economico - sbarcherebbe a Livorno grazie a un’alleanza con Sintermar, il terminal container delle famiglie Neri, Fremura e D’Alessio che da sempre fanno il bello e il cattivo tempo nel settore marittimo livornese. Il presidente del Livorno calcio Aldo Spinelli avrebbe già manifestato il proprio interesse a partecipare all’operazione dichiarandosi pronto a mettere sul tavolo 100-150 milioni di euro. I 500 milioni necessari per realizzare la Piattaforma Europa verrebbero messi insieme anche col meccanismo del project financing e all’operazione sarebbe interessata anche Contship - che a Livorno è socio della compagnia portuale nella società Tdt - impossibile sapere se in alternativa a Maersk o in un rapporto di partnership.
Se le prospettive descritte dal ‘Sole’ sono reali il crollo del transhipment provocato su Cagliari avrebbe una nuova e forse esauriente spiegazione: Livorno può prenderne il posto anche perchè grazie ai collegamenti ferroviari prossimi venturi garantirebbe una versatilità di gran lunga maggiore rispetto alla struttura di Macchiareddu. Fa riflettere poi il contenuto del progetto elaborato per il porto toscano: si punta a mettere a disposizione del transhipment internazionale piazzali di grande estensione, esattamente la ‘merce’ che avrebbe dovuto rendere quello di Cagliari uno scalo altamente appetibile dagli operatori, ricco com’è di enormi superfici per lo scarico e il deposito dei container.
«Gli investimenti di Contship su Livorno erano annunciati - spiega Enzo Costa, segretario generale della Cgil di Cagliari - certo però che l’ipotesi di un ingresso da parte di Maersk fa crescere i dubbi sul rapporto fra i due operatori. Saranno davvero antagonisti come ci dicono?». Costa non vede Livorno come un porto container alternativo a Cagliari: «In un’ottica nazionale le due strutture possono tranquillamente convivere, la preoccupazione si manifesta e aumenta nel momento in cui gli investimenti sul nostro porto sono congelati e Macchiareddu è la sola eccezione in un sistema portuale nazionale e internazionale che cresce e su cui si continua a investire». (m.l)