Due sentenze del Consiglio di Stato, contrastanti, sulla stessa materia
Zedda sarà “anatra zoppa”? Ecco le tesi in campo
Vedi la foto In attesa dei confronti veri, quelli sui programmi e sul futuro della città, la sfida in vista del ballottaggio continua a consumarsi sul dilemma regalato dai risultati del primo turno delle elezioni comunali. Massimo Zedda, in caso di vittoria, avrà o no la maggioranza necessaria per governare?
LE TESI A scontrarsi sono due posizioni: la dottrina seguita fino al 2010 quando si è verificato un caso simile a quello cagliaritano (candidati al ballottaggio con una delle due coalizioni che, come voti di lista, ha ottenuto la maggioranza assoluta) e l'orientamento che deriva da una sentenza del Consiglio di Stato, a proposito delle elezioni di Alba, in Piemonte. Nel primo caso gli uffici elettorali hanno sempre scelto di assegnare, a prescindere, la maggioranza dei seggi (su base proporzionale) alla coalizione che aveva ottenuto oltre il 50 per cento dei voti di lista. Nella seconda, con un pronunciamento conforme dell'ufficio elettorale centrale, del Tar e del Consiglio di Stato, si è ritenuto giusto aggiudicare il premio di maggioranza al vincitore del ballottaggio.
LA SENTENZA SU ALBA Su quali basi si fonda la sentenza dei giudici amministrativi? «I voti validi ottenuti da una coalizione devono essere rapportati non al totale dei consensi delle liste ma a quelli riportati dall'insieme dei candidati a sindaco - dice il senatore del Pd Francesco Sanna, che ha il merito di aver scovato il precedente giurisprudenziale di Alba - nel caso di Cagliari la coalizione che sostiene Fantola ha messo assieme poco più di 45 mila voti, circa 2 mila in meno rispetto alla metà più uno dei consensi ottenuti dai nove candidati a sindaco». Questo pronunciamento sarebbe sufficiente, secondo Sanna e la coalizione di centrosinistra, a scongiurare il pericolo di “anatra zoppa” (la semplificazione mutuata dal sistema americano, che sta a indicare un sindaco sprovvisto di maggioranza) in caso di successo al ballottaggio: «Zedda avrebbe indiscutibilmente i numeri per governare».
L'ASSESSORE-AVVOCATO Nel centrodestra non ci si perde d'animo. L'assessore uscente agli Affari legali (1310 preferenze raccolte tra domenica e lunedì) ribatte citando un'altra sentenza del Consiglio di Stato, la numero 1519 del 16 marzo 2010, a proposito delle elezioni nel comune veneto di Portogruaro, che va in senso contrario: «La sentenza dice chiaramente che l'assegnazione dei seggi deve avvenire in base ai risultati non del turno di ballottaggio, ma del primo turno elettorale. I voti di lista sono espressi nel procedimento elettorale solo al primo turno, mentre nel secondo si procede unicamente al ballottaggio tra i due candidati a sindaco e non più all'attribuzione dei voti di lista», dice l'assessore-avvocato. Per Farris la sentenza è chiara: «Il ballottaggio riguarda la sola scelta del sindaco ed è tale per cui, anche concettualmente, l'elettore non ritorna (e non è chiamato) a votare per eleggere o confermare la rappresentanza assembleare ma solo per eleggere, tra i due candidati, il capo dell'amministrazione comunale».
Anthony Muroni