Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Estate e centro storico: «No al degrado»

Fonte: La Nuova Sardegna
22 agosto 2008

VENERDÌ, 22 AGOSTO 2008

Pagina 1 - Cagliari



Protesta della circoscrizione: «Da noi avviene di tutto»



A Stampace i rifiuti stanno invadendo di nuovo il quartiere. La protesta degli abitanti stanchi di aspettare

ROBERTO PARACCHINI

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CAGLIARI. Il centro storico soffre. In estate gli spettacoli e il pubblico vanno bene perchè significa che i vecchi rioni riprendono a vivere. Ma non si fanno le nozze coi fichi secchi, lamenta la circoscrizione degli antichi rioni. «Gli abitanti protestano perchè la qualità della vita diminuisce: traffico, rumori e inciviltà», sottolinea Gianfranco Carboni, presidente della circoscrizione del centro storico.
Intanto riprende anche l’allarme per i rifiuti. Nuove proteste da parte degli abitanti di Stampace per la spazzatura non rimossa che si trova al lato di via Regina Margherita. Ma il problema che più sta a cuore della circoscrizione è la vivibilità dei quattro rioni storici in estate e autunno. In tal senso, durante l’ultima seduta, il consiglio del parlamentino ha votato all’unanimità un documento in cui si chiedono interventi immediati. In particolare si individuano sette punti dolenti. Sotto accusa non sono gli eventi che si svolgono nel centro storico, ma la gestione che ne viene fatta. Da qui la richiesta della presenza delle forze dell’ordine durante il post-evento in quanto «un presidio, anche simbolico, è un potente deterrente». Ma il caos notturno nasce pure dal fatto che le persone non rispettano le regole. Per questo vengono domandate anche cose semplici, come il rispetto della segnaletica stradale, «come divieti di sosta e di accesso».
Chi abita nel centro storico è felice che vi siano manifestazioni nel suo quartiere, ma a patto di mantenere la normale vivibilità in rapporto alla conformazione del centro storico. In questo senso la circoscrizione chiede che la disponibilità «dei siti e degli orari» sia concessa «in relazione alla natura dell’evento: il concerto rock non si può effettuare in un centro residenziale fino alle due di notte». Nel documento approvato all’unanimità (redatto da Vasco Cogotti, presidente della commissione Turismo e commercio del parlamentino) vengono sottolineate anche questioni legate alla sicurezza («spesso si notano cavi elettrici e apparecchiature privi di protezione») e alle autorizzazioni («a questo punto eviteremo congestione del traffico, schiamazzi e frastuoni, dando più spazio alla libera creatività»).
Importante, poi, tenere presente che il flusso delle persone che partecipano a un evento necessitano sempre di servizi igienici adegauti. E che l’intervento di pulizia dai rifiuti resta determinante («occorre un numero adeguato di cassonetti in rapporto alla tipologia della manifestazione»).
Che fare, quindi? «Alcune incombenze - afferma la circoscrizione - possono essere onere degli organizzatori inserendo nell’autorizzazione, clausole che li coinvolgano in termini di responsabilità», come il controllo «delle zone limitrofe fino al definitivo scemare del pubblico». Altre spettano al Comune.
Certamente, spiega Carboni, «Cagliari è il più importante centro di riferimento dell’isola, sede ideale per manifestazioni d’ogni genere; ruolo al quale non si può sottrarre e che ne fa vetrina internazionale. Ben vengano gli avvenimenti mondani che portano lustro e valorizzano gli aspetti turistici, politici ed economici della città. La particolare conformazione del suo centro però non è adatta a caricarsi il peso di grandi manifestazioni. Per questo chiediamo che vengano regolamentati in modo adeguato». Infatti «è disarmante - si legge nella relazione di Cogotti - prendere atto del ripetersi sistematico di una situazione pesante ogni qualvolta si svolge una manifestazione in città, sia esso un comizio politico, una festa folkloristica o un concerto rock». Infatti non v’è cittadino residente od operatore commerciale che non ha avuto problemi d’accesso e altro.
La questione è che per gli antichi rioni non esiste ancora un progetto strategico di valorizzazione, come invece sarebbe necessario. Nella maggior parte dei casi si procede a vista. E questo è meglio di niente, ma non basta, afferma Carboni: «Occorrono iniziative di lunga durata in grado di ridare vitalità ai vecchi rioni sia in termini commerciali (con interventi particolari) che abitativi. Ma per fare questo necessità un progetto da parte della Comune. Ma questo non c’è».