Primo turno al candidato del centrosinistra, ma ora c’è lo spauracchio «anatra zoppa»
Il voto disgiunto premia il giovane vendoliano, ma la sua coalizione è stata superata dalle liste del centrodestra
GIUSEPPE CENTORE
CAGLIARI. Sono separati da 413 voti, andranno al ballottaggio senza avere la vittoria in tasca. Le certezze su chi amministrerà per i prossimi anni il Comune finiscono però qui. Il resto è già oggetto di velata o diretta campagna elettorale, dalla composizione del consiglio, e all’esistenza o meno di un premio di maggioranza, già adesso per le liste del centro-destra. Sarà questo infatti il tema più discusso sino al ballottaggio. Alla fine, poco prima delle dieci del mattino, i dati hanno decretato che Massimo Zedda ha prevalso, nei voti di preferenza per poche centinaia di voti sul suo avversario: 42272 rispetto ai 41859 voti ottenuti da Massimo Fantola.
Rispetto alle comunali di cinque anni fa uno stravolgimento dei rapporti di forza, non solo per i candidati a sindaco ma anche per le liste. Allora con 95mila votanti (in questa tornata sono stati duemila in più), il candidato del centro-sinistra ottenne 36mila voti, mentre la somma dei voti dei candidati del centro-destra (uno risulterà vincente, l’altro dopo aver cercato uno spazio autonomo a destra è diventato capo di gabinetto del presidente Cappellacci) arrivava a 55mila voti.
Le percentuali non lasciavano spazio a dubbi, 38 per cento contro 59,5 per cento. Analogo il discorso sul partito principale della coalizione di centrodestra. Cinque anni fa Fi+An arrivarono a 21mila voti, oggi il Pdl si è fermato a 13mila e ottocento (anche sommando i 2175 voti di Fli il saldo è negativo di cinquemila voti). La crisi del centrodestra è tutta in questi numeri. Una crisi profonda, che ha prodotto due risultati complementari: la vittoria di Zedda, o il testa-a-testa in quasi tutte le zone della città. C’è stata una sola eccezione significativa, quella del quartiere di Sant’Elia: qui Fantola ha preso 343 voti in più del suo avversario, e, dato ancor più significativo, non c’è stata una sola scheda per tutti i candidati che non recasse anche il voto di lista.
Il secondo risultato è stata la differenza tra i voti per i candidati a sindaco e i voti per le loro liste: il centrodestra ha avuto 45287 voti di lista, il centrosinistra 32101. Numeri che hanno un significato politico, e una probabile conseguenza legale. Il dato politico è che Fantola ha avuto 3428 voti in meno delle sue liste, Zedda 10171 consensi in più della coalizione che lo sosteneva. Una città dove la terza età prevale, con interi quartieri dove gli ultrasessantacinquenni sono la maggioranza assoluta dei residenti, che ha dato fiducia, in questo primo turno, a un trentacinquenne; magari non se la sono sentita di votare i partiti che lo sostenevano, ma il candidato a sindaco sì.
Il voto disgiunto è stato scientifico? I boss del centrodestra, ciascuno con il proprio ambito territoriale di vie, piazze e rioni ben identificabile e il parlamentare di riferimento, hanno dato “libertà di scelta” al loro bacino elettorale per mandare un segnale al sindaco distinto (anche se non distante) dalla Pdl? Solo gli incroci sezione per sezione dei prossimi giorni potranno rispondere a queste domande. È certo però che le liste del centrodestra hanno ottenuto la maggioranza assoluta dei voti di lista espressi. Basta questo dato a far scattare il premio di maggioranza, e quindi a proclamare subito un consiglio con 23 eletti dal centrodestra, sedici del centrosinistra e il candidato sindaco Artizzu? Sarebbe questa l’ipotesi di scuola della cosiddetta “anatra zoppa”, figura retorica del lessico politico anglosassone, che si applica in Italia al caso in cui un sindaco viene eletto al ballottaggio, ma le liste della coalizione avversaria ottengono la maggioranza dei seggi già al primo turno, impedendo così una omogeneità di governo tra sindaco e consiglio comunale. Si applicherà l’“anatra zoppa” anche a Cagliari?
Il senatore del Pd Francesco Sanna è convinto del contrario. «Il Consiglio di Stato lo scorso anno ha chiarito come si interpreta la legge elettorale per i Comuni: le liste collegate a Fantola hanno preso meno della metà dei voti di tutti i candidati a sindaco, e non avranno alcun premio da subito». Ne è convinto anche il presidente della Provincia Graziano Milia, sicuro della vittoria al ballottaggio per Zedda, «le energie nuove di queste settimane lasciano ben sperare». Sicuramente non ne sono convinti i candidati del centrodestra, pronti a fare ricorso in caso di scelte non a loro favorevoli da parte dell’ufficio centrale elettorale. Il calendario procedurale comunque eviterà di dover affrontare questo aspetto sino a ballottaggio concluso: solo dopo la proclamazione del sindaco avverrà la ripartizione dei seggi, e a quel punto potranno eventualmente essere predisposti ricorsi, in caso di vittoria di Zedda. In ogni caso l’argomento della governabilità sarà centrale in tutta la campagna elettorale, anche se non compare nelle prime dichiarazioni. E così se Zedda e Fantola hanno incontrato nelle stesse ore i leader delle loro coalizioni, il primo dichiara di aver già ripreso la campagna elettorale, senza commenti, mentre il secondo segnala «il clima di entusiasmo raggiunto dall’alleanza e dal candidato a sindaco».
Per il resto dichiarazioni in linea con le attese, con il coordinatore regionale di Idv Patrizio Rovelli che ammonisce a non abbassare la guardia e il segretario del Pd cagliaritano Yuri Marcialis che definisce storico il dato dei partiti maggiori. In città da decenni il partito più rappresentativo del centrosinistra è stato in affanno, mai premiato ad ogni tornata elettorale: adesso il Pd ha preso 15259 voti, contro i 13862 del Pdl; niente male per un partito dato moribondo sino a ieri. E il dato si presta a una duplice lettura: la lista Pd oggettivamente era meno trascinante di quella del Pdl, basta vedere le preferenze dei loro candidati, e a sinistra, rispetto a ciqnue anni fa, la concorrenza è stata molto più agguerrita. Non è escluso che il Pd abbia ricevuto voti moderati in uscita dallo schieramento avversario. Sarebbe questa la vera novità del primo turno; un ulteriore campanello d’allarme per Fantola, a prescindere dall’anatra zoppa ben ritta sulle zampe.