Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Una sconfitta pesante

Fonte: L'Unione Sarda
18 maggio 2011

 

Analisi impietosa del coordinatore dell'Udc, Giorgio Oppi:


«Troppe divisioni nel Pdl, adesso pensiamo al ballottaggio»

    
Vedi tutte le 5 foto «Troppe divisioni». Il Pdl ha perso, trascinando la coalizione in una serie di sconfitte che solo i più pessimisti avevano preventivato. E le spaccature, le faide che si consumano anche nelle indicazioni precise di voto disgiunto, hanno generato - secondo Giorgio Oppi, leader dell'Udc - questo pesante passo falso del centrodestra, decisamente peggiore di quello di un anno fa in Provincia, a Cagliari. Che fosse un segnale?
LO SCENARIO A Cagliari c'è chi vede il famoso bicchiere mezzo pieno, a Olbia quel bicchiere è andato in frantumi. E nelle città dove il ballottaggio poteva rappresentare una speranza di salvezza, non è andata bene. A parte il caso Iglesias, dove - parola di Oppi - «tutto è ancora da chiarire».
Il leader della coalizione, Ugo Cappellacci, resta in silenzio ma si tuffa nel lavoro da governatore, fra Roma e Cagliari. I coordinatori del Pdl sono due, Mariano Delogu e Settimo Nizzi: il primo saluta la maggioranza ottenuta a Cagliari, il secondo - in un'altra pagina - si leva più di un sassolino dalle scarpe. La squadra che sostiene Massimo Fantola, a Cagliari, si è riunita ieri nella del Pdl. Qui sono state pianificate «le strategie per il proseguo della campagna elettorale, in un clima di entusiasmo per il risultato raggiunto». Nei prossimi giorni ci sarà «un incontro con tutti i candidati che hanno sostenuto Fantola». Il progetto del candidato sindaco è pensato «per far volare l'economia, per mettere le condizioni per creare nuovi posti di lavoro e fare del capoluogo una grande città turistica». All'incontro hanno partecipato, oltre Fantola, Emilio Floris e Tocco (Pdl), Mario Floris (Uds), Cossa (Riformatori), Bresci (Responsabili) e Galantuomo (Mpa).
IL PDL Il senatore Delogu, ieri in Senato perché si votava, sottolinea: «La sconfitta di Olbia è giunta inattesa, Nizzi ha fama di ottimo amministratore, ecco perché mi ha stupito la bocciatura delle urne». A Cagliari, dice l'avvocato, «c'è stato questo sostanziale pareggio, mentre registriamo la vittoria delle liste. Questo significa che se dovesse vincere Zedda non avrebbe una maggioranza con cui governare». L'autocritica è sintetica: «Sì, è andata male per il partito, ma non per la coalizione».
DIVISI SI PERDE Il solito Oppi è puntuale nell'analisi di numeri e situazioni: «Nel Pdl ci sono conflitti interni, che hanno determinato certi risultati. A Cagliari è andata come sapevamo, ma anche in questo caso paghiamo per le divisioni. Adesso - sostiene Oppi - pensiamo solo a vincere tutti insieme, rimbocchiamoci le maniche e lavoriamo». Oppi ha trascorso diciannove ore sotto pressione, con la notte in bianco fra Cagliari e Iglesias: «Il ballottaggio è un altro tipo di partita. Si vota su due persone, ci si deve concentrare su questo aspetto». L'assessore all'Ambiente disegna le possibili soluzioni: «Se a Cagliari vince Zedda, non potrà governare. All'insediamento, dopo l'elezione del presidente del Consiglio, ci sarebbero le dimissioni dei consiglieri di centrodestra». Oppi è soddisfatto del risultato del suo partito: «Per dodici voti a Iglesias non siamo vincenti al primo turno, anche qui penso che ci sia stato un voto disgiunto guidato dai soliti noti. In altri centri, come Domusnovas e Buggerru, siamo andati benissimo».
Enrico Pilia Reg. Trib. di Cagliari -