Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Fantola-Zedda, a sorpresa è ballottaggio

Fonte: La Nuova Sardegna
17 maggio 2011

 
Ma le liste del centrodestra ottengono la maggioranza assoluta dei consensi 
 
 
 
 
GIUSEPPE CENTORE 

CAGLIARI. Sarà ballottaggio. Il primo turno delle comunali mette in scena uno spettacolo inatteso. A differenza del recente passato, quando il candidato del centrodestra vinceva al primo turno, questa volta nessuno dei contendenti ha avuto il 50 più uno dei consensi. Lo scenario che si prefigura è un duello all’ultimo voto tra Massimo Fantola e Massimo Zedda. Ma sbaglia chi ritenesse che questo turno solo una premessa del ballottaggio. È stato molto di più.
Che qualcosa non andasse per il verso giusto rispetto alle più che positive previsioni per il centro-destra, che aveva preparato la sua “gioiosa macchina da guerra” elettorale, con tutti i big della politica cittadina uniti nelle liste a sostegno di Fantola, si era visto già da metà sera, quando le prime sezioni erano state scrutinate. Il confronto con le precedenti comunali indicava o un leggero vantaggio per Fantola o un forte vantaggio per Zedda. Nella specifica sezione il confronto con la tornata che aveva portato Floris sindaco al primo turno (53 per cento contro il 38 del suo avversario Selis) vedeva una erosione costante del voto per Fantola e una crescita, qualche volta significativa, altre volte meno accentuata, per Zedda. Un dato costante in tutte le sezioni “civetta”, dal quartiere del Sole a Genneruxi, da Stampace a Marina, passando per San Benedetto, il recupero di Zedda è stato costante e significativo: solo a Is Mirrionis Fantola ha tenuto, ma non ha avuto l’exploit che ci si attendeva. Non è escluso che proprio nei quartieri dove il voto fideizzato ai boss del Pdl sarebbe dovuto essere una certezza per Fantola si sia trasformato in una delle zeppe che hanno fermato la sua corsa alla vittoria al primo turno. In altre parole il voto disgiunto non ha premiato Fantola. E questo sarà un elemento di riflessione sin dalle prossime ore. Nel corso della serata il margine tra i due contendenti si è ridotto a poche decine di voti, per poi favorire alla fine lo stesso Fantola, favorito da quartieri come S.Elia, che ha premiato il centrodestra forse anche più delle attese, rimettendo in carreggiata Fantola che dovrebbe, il condizionale è d’obbligo visto che le ultime sezioni sono state scrutinate solo alle 3 di notte, essere in testa di poche centinaia di voti, meno di cinquecento. Per tutta la serata si sono alternati i commenti degli uomini vicini ai due leader, oscillanti tra realismo e euforia. Perché il dato del Comune non può essere disgiunto dall’esito complessivo delle comunali nel resto del paese. È questo il filo conduttore dei ragionamenti degli uomini più vicini a Fantola, che ricordano come «di fronte al dato nazionale, il risultato di Cagliari per il centro-destra è più che positivo. Fantola ha salvato la coalizione, ha spinto al massimo e questo risultato è in gran parte merito suo». E il voto disgiunto, che dovrebbe invece aver penalizzato proprio il leader sardo dei Riformatori. «Quel voto, se c’è stato ha colpito entrambi i candidati principali - ammette il consigliere regionale dei riformatori Pierpaolo Vargiu - ma vorrei sottolieare che qui è stato fatto un mezzo miracolo. Sapevamo che sarebbe stata dura, ma forse non sino a questo punto. Adesso abbiamo due settimane di sforzi ulteriori per spiegare ai nostri elettori la bontà del programma».
Ma cosa è successo in casa del Pdl, maggior alleato di Fantola? In città i maggiorenti del partito di Berlusconi preferiscono non parlare, riservando le dichiarazioni ufficiali al coordinatore regionale del partito, il senatore Mariano Delogu, che getta acqua sul fuoco delle polemiche sul mancato raggiungimento del successo al primo turno. «Anche io alle prime elezioni dovetti arrivare al ballottaggio, ma poi vinsi; non vedo preoccupazioni per Fantola». Delogu si riferisce alle prime elezioni comunali alle quali partecipò. Era il 1994. Adesso il clima è però diverso, e i musi lunghi che si vedevano nella sede del candidato del centro-destra bastavano a compensare l’assenza di commenti da parte dei supporters. Diversa l’aria nella sede del comitato elettorale di Zedda e nella sede del Pd, che col tempo, pur con fatica e senza entusiamo da subito ha dovuto “adottare” Zedda. A tarda sera da un primo parziale confronto, emergeva che le liste del centro-destra hanno avuto più del 51,5 per cento dei voti validi. Consiglio comunale già blindato per il centrodestra, ma niente da fare per il primo cittadino: bastavano i voti di Fli per vincere tutto e subito.
«Per noi non ci sarà nessun apparentamento al secondo turno. Fantola resti con quei partiti che lo hanno portato all’esito di oggi». Ignazio Artizzu chiude la porta ad ogni possibile apparentamento al secondo turno con il centrodestra, ma anche ad alleanze con il centrosinistra di Massimo Zedda. «Questo voto ha una valenza non solo regionale, ma nazionale - ha sottolineato - rappresenta la sconfitta di Berlusconi, e per il Pdl e il centrodestra sardo, che si è riunito attorno a Fantola». I voti di Fli potrebbero essere utili al secondo turno, ha detto ancora Artizzu, ma non andranno a nessuno. «Ringrazio gli elettori - ha aggiunto - per la fiducia che mi hanno dato, ma non sono in vendita».
 
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