Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Cagliari, l'Italia difende ma non attacca

Fonte: L'Unione Sarda
21 agosto 2008


La Serbia resta sotto quota 80 ma gli azzurri si fermano a 64
ITALIA-SERBIA 64-78
PARZIALI: 18-26, 16-12, 17-19, 13-21
ITALIA: Mancinelli 8 (4/10 totale), Soragna 3 (1/2), Poeta 2 (0/2), Mordente 18 (6/9), Di Giuliomaria 4 (2/4), Vitali 4 (1/5), Bulleri 5 (2/9), Datome 12 (5/8), Michelori 3 (1/2), Amoroso (0/3), Cavaliero 5 (1/3), Cittadini (0/2). Allenatore Carlo Recalcati.
SERBIA: Teodosic 5, Tepic 7, Cvetkovic 3, Erceg 2, Kecman, Markovic, Tripkovic 5, Kristc 9, Vujanic 16, Velickovic 15, Perovic 11, Bogdanovic 5. Allenatore Dusan Ivkovic.
ARBITRI: Hierrezuelo (Spagna), Mastraftsis (Grecia), Bissang (Francia).
TIRI LIBERI: Italia 10/17, Serbia 24/36.
TIRI DA TRE: Italia 6/26, Serbia 8/19.
L'Italia difende ma non attacca: la Serbia resta sotto quota ottanta ma gli azzurri si piantano a 64, con una percentuale disastrosa, 24/60 dal campo, e con appena 17 tiri liberi tentati contro i 36 degli slavi. Sconfitta pesante e forse anche esagerata davanti a un pieno da brivido in via Rockefeller: il primo posto nel girone di Euro 2009 sembra già volato via, alla squadra di Recalcati non resta che difendere il secondo per essere ripescata. Tutto si è deciso però soltanto nell'ultimo quarto: fino ad allora Azzurra era stata capace di restare sulla scia dei gioiellini di Dusan Ivkovic. La quarta frazione è cominciata sul 51-57, cinque minuti più tardi il punteggio era fissato sul 55-75. Una brutta legnata per una squadra che nelle prime tre frazioni era stata in grado di tenere testa all'ex Jugoslavia, squadra dall'inesauribile talento offensivo, caratteristica che gli azzurri (questi azzurri) non hanno. Mai in testa l'Italia, ha sempre dovuto rincorrere: a illuderla ci hanno pensato soprattutto due giocatori. Uno è sicuramente Marco Mordente, 18 punti con il 66% sia da due che da tre, l'altro è quel Gigi Datome, olbiense della santa Croce di Olbia che ha illuminato la serata di via Rockefeller con alcuni canestri d'autore e una schiacciata in rovesciata degna della Nba. Alla fine gli applausi più calorosi sono stati per lui, autore di 12 punti, con 5/8 dal campo, una percentuale da giocatore di classe. L'Italia è andata sotto al primo quarto in maniera minacciosa: 18-26, l'ingresso di Datome nel secondo quarto ha ridato slancio agli azzurri che sono andati al riposo sul 34-38. Sempre lì, a contatto di gomito con una formazione, la Serbia, bella da vedere, e magari anche da invidiare per la semplicità del gioco e la facilità con la quale gli slavi dialogano con il canestro avversario. Ancora in partita l'Italia al termine del terzo quarto, sul 51-57. Poi il tracollo, forse annunciato: perché senza lunghi sottomisura e con la condanna di avere percentuali da favola dal perimetro, prima o poi il rendimento scende e la Serbia non perdona. Peccato: resta tuttavia l'immagine di una grande serata di basketball, almeno per trenta minuti su quaranta. Cagliari lo ha capito, si è accontentata. Di più non si poteva chiedere: Ivkovic ha un serbatoio stracolmo di benzina, Recalcati deve arrangiarsi con quello che una serie A1 intasata da stranieri gli lascia a disposizione.
NANDO MURA

21/08/2008