MONUMENTI APERTI. Oltre 100 mila persone visitano i 103 tesori della città
Le 3500 guide spiegano le curiosità di ogni sito
Vedi tutte le 2 foto «Quanto ci mettiamo mamma?» Chiede un bimbo di 7 anni in fila con i genitori per entrare nel Palazzo di città: «Voglio vedere le armi di tortura». Il desiderio innocente di un bambino svela l'essenza di Monumenti aperti. Che è innanzi tutto scoperta, per sapere cosa si cela dietro le mura dei palazzi accanto ai quali si passa ogni giorno ignorando i tesori che conservano, le bellezze nascoste nei cunicoli sotterranei che collegano la città o i panorami che si aprono salendo su una delle torri pisane che difendevano l'antica Castrum Calari .
LA CURIOSITÀ Ieri mattina i vicoli di Castello, dove si concentrano la maggior parte dei 103 monumenti visitabili nella XV edizione, erano gremiti di persone. Nella torre di San Pancrazio fanno la fila Paola Mameli con suo figlio: «Sono qui più che altro per il panorama», ma il piccolo, appena sente che sulla torre nei secoli passati venivano issate le teste di cospiratori e banditi, freme per poter entrare. Ma anche gli adulti sono curiosi. «So solo che è pisana», afferma Caterina Visoli, trentenne quartese «sono qui per scoprire la storia e le caratteristiche della costruzione».
I PIÙ VISITATI Secondo i dati delle 19 di ieri, tra i siti più visitati c'è la Casa massonica (3442 presenze), l'Anfiteatro romano (2685), Villa Muscas (2615), le torri dell'Elefante (2517) e di San Pancrazio (2370). La new entry , il Parco dell'Autonomia di Villa Devoto, ha registrato 1440 visitatori. Ieri mattina c'era la fila anche per entrare nel Palazzo di città. Anche in questo caso è sempre la curiosità di conoscere, di sapere cosa rappresenta quel monumento a spingere le persone a mettersi in fila, come ha fatto Marianna Saba di Busachi, dottoranda in Matematica. La 25enne è un'affezionata di Monumenti aperti e ci tiene a sottolineare «la capacità dei bambini di saper spiegare agli adulti».
VOLONTARI Tra i 3500 volontari che fanno da guide ci sono anche infatti i bambini ma anche studenti degli istituti superiori e universitari. Arianna Addari frequenta il liceo Siotto. Per lei è la prima volta da volontaria. «È un'esperienza istruttiva, perché impariamo tante nozioni che a scuola non si insegnano. Non studiamo storia della Sardegna». Mentre è una veterana l'architetto Valentina Angius che fa da guida alla chiesa di San Giuseppe e spiega il successo della manifestazione culturale: «Negli altri periodi dell'anno nei siti non ci sono le guide, ieri e oggi sì».
Anche se i visitatori sono in flessione rispetto all'anno scorso - oltre 100 mila, secondo gli organizzatori, rispetto al record registrato nel 2010: 123 mila persone -, «ma di recente hanno aperto il Parco della musica e la Mediateca, che hanno attirato tante persone», specifica l'ideatore della manifestazione, Fabrizio Frongia, presidente di Imago Mundi, Monumenti aperti è sempre un successo. L'architetto ha una sua spiegazione: «È come una malattia, si contagia da una persona all'altra e tutti e vogliono conoscere i tesori della città».
Mario Gottardi