Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Negozi aperti sulla scia di Sant’Efis

Fonte: La Nuova Sardegna
2 maggio 2011

Ma è polemica: la città turistica non è soltanto libertà per il commercio



Gli operatori sollecitano un progetto unitario per gestire gli eventi e un intervento sulle città mercato

CAGLIARI. Negozi aperti o chiusi il primo maggio: qualche organizzazione suggerisce agli associati di aprire lungo i percorsi dei turisti, un’altra di valutare e quindi di scegliere. Ma tutte dicono che sarebbe ora di uscire dall’occasionalità e fare una vera politica del commercio. Senza sfinirsi alla ricerca di idee: basta copiare da città che han progettato già anni fa come attrezzarsi per sopravvivere. Tutti
Il primo maggio i negozi possono aprire, anche le città mercato. Queste ultime in Sardegna possono aprire in quasi tutti i giorni dell’anno, non come per esempio a Milano in cui si è stabilito che i giganti della distribuzione lavorano la metà delle domeniche mentre alle botteghe si lascia libertà. Il primo maggio è un giorno particolare: Sant’Efisio è diventata una festa internazionale. Aprire i negozi serve al turismo? E’ utile ai commercianti? Roberto Bolognese è il presidente provinciale di Confesercenti: «Noi siamo per la chiusura, ma favorevoli alla deroga per i negozi lungo le zone a spiccata vocazione turistica, riconosciamo il fatto che il commercio diventa un servizio. Non c’è dubbio però che siamo rammaricati della leggerezza con la quale si accordano le deroghe alle chiusure di domeniche e festivi da parte dei comuni per la grande distribuzione. Se si rilegge la norma regionale sul commercio, si scopre che all’articolo 1 è dichiarato l’obbiettivo di cercare il riequilibrio nel divario tra la piccola e la grande distribuzione, l’errore è aver lasciato ai comuni il potere di deroga. Si è abbandonato il commercio alla legge del più forte: non riusciamo a imparare nulla da zone del mondo più evolute della nostra. Coi centri commerciali la gara è persa in partenza e stiamo attenti a sostenere che il commercio deve essere lasciato libero di aprire perché offre un servizio essenziale. Io allora chiedo che aprano la domenica anche banche, poste e medici di famiglia. E’ vero che Sant’Efisio è una festa importante: e infatti è grave che manchi un coordinamento delle attività e si vada tutti per conto proprio. Noi avevamo chiesto che qualche carro fosse fatto passare anche in via Garibaldi e in via Manno, per portare i turisti che seguono la manifestazione camminando. Non ci hanno neanche risposto. Cagliari turistica si fa con un calendario degli eventi e una programmazione di quel che si deve mettere in campo. C’è? No». Il Consorzio Insieme (via Manno, via Garibaldi, via Alghero e via Dante) ha tenuto una riunione e ha lasciato liberi gli associati, non solo perché comunque non si può fare diversamente, ma anche perché «solo aprire la serranda ha un costo - spiega il consigliere Pierluigi Mannino - se ne può parlare e noi l’abbiamo fatto ma c’è un punto in cui bisogna fermarsi». Il presidente, Franco Fozzi: «Non si può imporre nulla, è il singolo che decide se gli conviene. Io sul servizio reso dal commercio dico che i servizi si trovano negli uffici. Cagliari turistica non si fa coi negozi aperti e basta. Sarebbe di vitale importanza avere un progetto, con un coordinamento forte di date, eventi, iniziative e un dialogo costante con gli operatori. Non c’è da inventare niente: lo fanno benissimo a Barcellona». (a.s.)