Domani l'inaugurazione
Odori, sapori, festa e affari. Domani apre i battenti la Fiera campionaria della Sardegna, l'esposizione più importante dell'Isola che da 63 anni segue un cliché fisso, ma sempre vincente. Ieri mattina il presidente dell'Ente Gianni Biggio ha illustrato gli obiettivi della manifestazione e gli accordi con la Regione e i Comuni. «Le novità riguardano le collaborazioni con l'assessorato agli Affari generali, la Provincia del Medio campidano. Sarà presente per la prima volta l'associazione per lo sviluppo turistico dei laghi della Sardegna. Una grande risorsa della nostra Isola». Biggio analizza l'impatto della Fiera nel contesto economico. «Quest'anno registriamo un leggero calo rispetto al 2010. Poca cosa se confrontato con una diminuzione dell'80 per cento degli importi degli appalti pubblici. Nel 2006 sono state registrate 26 mila transazioni immobiliari. A settembre 2010 erano 19 mila». Biggio ha messo l'accento sul mondo dell'edilizia. «La flessione è stata compensata dalle nuove frontiere dell'economia: bioedilizia e sistemi fotovoltaici. Anche se spesso le energie rinnovabili hanno subito intoppi inspiegabili».
I NUMERI Sino al 9 maggio il quartiere fieristico di viale Diaz sarà la vetrina commerciale di circa 700 espositori in rappresentanza di duemila aziende che proporranno i loro prodotti nei 46 mila metri quadri coperti e nei 36 mila all'aperto. Per quanto riguarda i visitatori il direttore della Fiera Benedetto Etzi prevede «120 mila paganti, 15 mila biglietti omaggio e 100 mila biglietti acquistati dagli espositori». Partecipare alla Fiera per gli espositori è convenente. Etzi stima «un volume d'affari di circa 30 milioni di euro».
LA VETRINA «Complessivamente 42 centri dell'Isola, in massima parte quelli attraversati dalle ferrovie a scartamento ridotto, potranno godere di una vetrina importante dal punto di vista del turismo e della cultura», ha sottolineato il direttore dell'Anci, Umberto Oppus.