COMUNALI. Il partito della fiamma punta tutto sul sostegno ai più poveri
Gianmario Muggiri e la candidatura a sindaco
Il Msi riscopre il simbolo storico, quello che era stato messo in soffitta ormai dalla metà degli anni '90. E presenta un suo candidato a sindaco, il giovane militare professionista Gianmario Muggiri, che presta servizio a Roma. Il programma è interamente improntato sul sociale, con una caratterizzazione tutta rivolta ai ceti più deboli della società.
Qual è lo slogan col quale vi presentate agli elettori?
«Le parole chiave sono moralizzazione e meritocrazia. Vogliamo che il nostro impegno amministrativo nel seguire e curare i problemi di tutti i nostri concittadini, possa essere esemplare, sopra fazioni o colori politici. Per mesi stiamo girando in lungo e largo per la nostra città e ci siamo resi conto che le problematiche che attanagliano la città di Cagliari sono molteplici. Una campagna di ascolto grazie alla quale ho conosciuto meglio il comune di Cagliari, ho visto da vicino le condizioni del territorio, e soprattutto ho raccolto molte idee e proposte».
Quali sono state le richieste più ricorrenti?
«Anzitutto le problematiche che riguardano la salute, che i cittadini considerano un bene primario e un diritto che va garantito a tutti. Ci vuole rispetto della dignità del malato ma anche una assistenza medica tempestiva ed efficiente. Ci impegneremo fortemente per reperire degli stabili da adibire a casa di riposo per gli anziani e per rendere operativa la stessa e per rafforzare l'assistenza domiciliare integrata a favore di anziani non autosufficienti».
Nella lettera che avete spedito agli elettori parlate di impegno nel sociale. Con quali risvolti?
«Faccio l'esempio dell'acqua, che è un bene primario pubblico inalienabile. La gestione non può certo essere privata. E poi delle politiche sociali: è compito di ogni buona amministrazione quello di porsi al servizio della persona individuandone i bisogni e quindi provvedendo a soddisfarli. Servono più contributi economici, più percorsi di inserimento nei circuiti lavorativi, più aiuto a tutte le iniziative legate al volontariato».
Ci sono anche punti di programma legati allo sviluppo?
«Il punto di partenza è l'ambiente. Proponiamo di riqualificare coste e lagune, puntando su laboratori scientifici e sull'allevamento ittico. Senza scordare gli investimenti sull'occupazione, che è da favorire mediante il potenziamento della formazione professionale per carpentieri, motoristi, maestri d'ascia o direttamente connessi con la nautica da diporto. Senza scordare le potenzialità del comparto turistico e della promozione e valorizzazione di tutte le forme d'artigianato sardo e dell'imprenditoria giovanile».
Sociale, lavoro, ambiente. Manca un quarto caposaldo della vecchia destra, che era quello dello sport e del tempo libero.
«La mente è sana in un corpo sano, come dicevano i nostri padri. Sono convinto che lo sport abbia una importantissima funzione sociale e rappresenti un momento di aggregazione, formazione ed educazione dei giovani. Ci proponiamo di valorizzare sempre di più le strutture attualmente esistenti, potenziandole secondo quelle che sono le richieste delle tanti associazioni cittadine. Realtà che vogliamo potenziare e valorizzare».
Quale sarebbe il primo atto della sua amministrazione?
«L'istituzione di un fondo di garanzia per garantire i mutui sulla “Prima casa” delle famiglie meno abbienti e in difficoltà economica e assegnazione delle aeree a uso residenziale a prezzi popolari per le giovani coppie, evitando il totale spopolamento della città. Dobbiamo riprenderci la vivibilità dei marciapiedi delle periferie in modo che anche le famiglie possano “passeggiare” indisturbate».
Cosa ha fatto l'Msi nel giorno dell'anniversario della Liberazione?
«Io sono stato in famiglia. Personalmente devo dire che rispetto i caduti della Resistenza. Ma anche quelli che, credendoci, si sono immolati per la Patria nel nome di Salò». ( a. mur. )