Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Casa segreta per le donne in pericolo

Fonte: L'Unione Sarda
20 agosto 2008

Il Centro usufruisce ogni anno di un finanziamento di 160 mila euro del Comune

Vittime di violenza o pericolose testimoni: una vita blindata
La casa dispone di dieci posti letto ed è continuamente sorvegliata dalle forze dell'ordine. Attualmente ospita 8 donne. Si vive in stato di allerta.
Nemmeno nel condominio sospettano nulla, tanto che nel citofono compare un nome fittizio. I vicini di casa, invece, sono convinti che si tratti di un appartamento affittato ad una delle tante famiglie di immigrati. Si tratta in realtà di una "Casa protetta", l'unica attiva in città, super vigilata da carabinieri e polizia e capace di ospitare non solo le donne vittime della tratta, ma anche i loro figli, nonché minorenni tolte dalla strada e testimoni che necessitano di protezione.
«In questo momento ci sono otto persone, tra cui anche una giovane madre con il figlio di pochi mesi», spiega il responsabile, rigorosamente anonimo anche lui per evitare che possa essere identificato: «Il centro funziona giorno e notte con una decina di operatori, ma siamo pronti ad intervenire con meno di cinque minuti di preavviso quando ci arriva la segnalazione delle forze dell'ordine o dei Servizi sociali». Per vari mesi, nel centro è stata tenuta anche una prostituta minorenne dell'Europa dell'Est che era stata tolta dalla strada durante un'operazione dei carabinieri. Dopo il blitz dei militari nella casa in cui abitava con i suoi sfruttatori e altre connazionali, la ragazzina è rimasta sotto protezione nel complesso comunale, sino alla chiusura dell'indagine e all'incidente probatorio. «La segretezza è indispensabile», spiega Ada Lai, responsabile dei Servizi sociali del Comune. È lei a firmare molti degli atti tappezzati di omissis che per molte donne equivalgono all'inizio della nuova vita. «Il servizio - prosegue - è rivolto alle donne vittime di violenza. Situazioni delicatissime che devono essere affrontate col massimo riserbo, proprio a causa dei rischi che corrono le vittime di abusi e sfruttamento».
Solo poche persone in Comune sanno dell'esistenza del centro, mentre polizia e carabinieri lo sorvegliano con assoluta discrezione, pronti ad intervenire nel giro di pochi minuti per qualsiasi allarme. «Disponiamo di una decina di posti letto - prosegue il responsabile - e ci occupiamo solo dei casi più gravi in cui è necessaria una rete di protezione per queste donne. In pratica le facciamo scomparire». La casa protetta di recente è stata potenziata, e molte delle delibere che la riguardano sono state secretate con una valanga di omissis. Il Comune ogni anno stanzia 160 mila euro. Negli ultimi mesi sono state accolte donne che dovevano sparire dalla circolazione a causa di indagini delicatissime. «Se notiamo qualcosa di sospetto, che possa metterle in pericolo, diamo l'allarme». Giorno e notte in stato di allerta.
FRANCESCO PINNA

20/08/2008