Il Gruppo di Intervento Giuridico lo definisce «incongruo e illegittimo»
Le leggi regionali e il Codice Urbani impedirebbero lo stravolgimento delle aree più pregiate
CAGLIARI. Incongruo e illegittimo. Dopo le critiche del presidente della Prima circoscrizione Gianfranco Carboni, il piano particolareggiato del centro storico viene bocciato senza appello anche da una associazione ambientalista, che però non interviene tanto sul merito del piano quanto sulle caratteristiche fondamentali delle stesse, contestandolo alla base: il piano è da bocciare e così dovrebbe fare la Regione, quando, e se, lo riceverà.
Secondo gli ambientalisti del Gruppo di intervento giuridico, che hanno inviato lo specifico atto di osservazioni, come prevede la legge, non solo al Comune, ma anche agli uffici regionali e ai soprintendenti ai beni archeologici e architettonici e paesaggistici del ministero dei beni culturali, nel piano emergono «svariate previsioni di modifiche a fini privatistici di ambienti e contesti d’interesse paesaggistico e culturali tutelati». Gli ambientalisti citano come atti non congruenti con lo spirito di pianificazione e tutela i punti forti del piano particolareggiato del centro storico: i vuoti urbanistici da edificazione residenziale in via Tristani e i percorsi meccanizzati da via Tristani a Terrapieno, gli immobili da realizzare in via Fara e in via La Marmora, e quelle in via Palabanda. Per queste aree gli ambientalisti chiedono una specifica destinazione a verde pubblico o a servizi pubblici di quartiere. Secondo il gruppo di intervento giuridico infatti l’area del centro storico «è tutelata da specifico vincolo paesaggistico e da vincolo storico e culturale». Per questo motivo il piano per il centro storico non può intervenire modificando ambiti e priorità definite dal piano paesaggistico regionale e dal Codice Urbani.
A contestare il piano particolareggiato anche il presidente della prima Circoscrizione, Gianfranco Carboni, che critica la filosofia del piano, incentrata nel riempimento dei vuoti con edifici privati. «È meglio convincere i privati a cedere le aree, dando a loro cubatura in altre aree cittadine, e mantenere libere queste aree».
Dalla prima Circoscrizione non arrivano solo “no”, ma anche proposte alternative che interessano alcuni tesori della memoria dalla Chiesa di Santa Lucia al chiostro di San Francesco, la caserma e il carcere e l’ex Panificio Militare. «Per via Sardegna angolo via Barcellona “Chiesa Santa Lucia” e Via Mameli “Chiostro di San Francesco” riteniamo «necessario il recupero conservativo dei due ambiti, vista l’importanza storico artistica, e la restituzione come spazio pubblico fruibile».
Per la caserma e il carcere «serve un maggiore approfondimento e confronto sull’opportunità di destinare le volumetrie a spazi polifunzionali culturali e destinazione ricettiva, congressuale e commerciale con gestione da parte di privati».
Per il Panificio Militare «è opportuno valutare la destinazione dell’immobile a struttura universitaria con utilizzo come mensa universitaria vista la destinazione analoga già ricoperta dallo stabile e la posizione baricentrica rispetto ai poli dell’Ateneo». E infine sui sistemi di mobilità, per i parcheggi in via Cammino Nuovo serve «la realizzazione del parcheggio interrato sotto la via Cammino Nuovo, purché una parte consistente dei posti auto sia resa disponibile per i residenti del Centro Storico; dovrà essere salvaguardata la percorribilità carrabile sulla via Cammino Nuovo di collegamento tra la via Università e la via San Giorgio e dovranno essere realizzati spazi pubblici attrezzati a verde sulla via Cammino Nuovo liberata dalle automobili». Il presidente della Prima conclude le sue note ricordando che gli ascensori di collegamento tra la via Cammino Nuovo e il Bastione di Santa Croce, «vanno realizzati non a vista ma incassati all’interno delle mura». (g.cen.)