POETTO. A giorni l'ordinanza?
Il sindaco Emilio Floris potrebbe firmare in settimana l'ordinanza che autorizza il differimento a dopo l'estate delle demolizioni dei chioschi del Poetto che hanno ottenuto l'autorizzazione del Suap a buttare giù e ricostruire le loro strutture.
Sarebbero infatti in via di superamento i problemi di natura giuridica che finora hanno indotto il sindaco a rinviare la firma dell'atto. Vero è che è in corso un'inchiesta della procura per abuso edilizio, ma potrebbero essere decisive per il via libera le ragioni di ordine pubblico ed i pericoli per la pubblica incolumità emersi dalle relazioni degli uffici dell'assessorato alla Viabilità e Traffico.
Con l'ordinanza, peraltro, verrebbero sospesi i termini delle concessioni demaniali, in scadenza proprio a fine estate. Quest'ultimo problema dovrebbe essere comunque superato. Come è noto, Cagliari e Villasimius sono gli unici due comuni sardi a non aver rinnovato le concessioni sino al 2015 confermando i via libera annuali alle imprese turistiche. Ma nei giorni scorsi il Tar Puglia ha dichiarato «corretta e conforme ai principi comunitari» la proroga delle concessioni turistico-ricreative al 31 dicembre 2015, disposta dalla legge 25/2010, evidenziando la fondatezza della richiesta del Sindacato italiano balneari di arrivare ad una disciplina transitoria in attesa dell'imminente passaggio alla Camera dei Deputati, della Legge comunitaria. Per le imprese del mare, segnali positivi anche da Parlamento e Governo. In Senato, come rileva il presidente regionale del Sib Alberto Bertolotti, sono state presentate quattro mozioni attraverso le quali Pdl, Pd, Udc e Idv «hanno evidenziato l'importanza del nostro settore nell'ambito del turismo del Paese e la necessità di assicurare la continuità delle imprese balneari attraverso una eventuale deroga alla direttiva Bolkenstein». Anche il ministro dell'Economia Tremonti, illustrando il programma nazionale di riforma da presentare a Bruxelles, ha detto che «è arrivato il momento di definire le competenze tra demanio nazionale e demanio regionale». (f.ma.)