Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Guerra dei maialetti, i macellai:«Li riappenderemo»

Fonte: L'Unione Sarda
18 aprile 2011

MERCATI. La protesta

Più che una lettera, una dichiarazione di guerra. Ieri mattina il neonato “Comitato degli esercenti presso i mercati civici”, cui fanno capo decine di macellai che operano nelle strutture commerciali di San Benedetto, via Quirra e Sant'Elia, ha scritto poche righe alla Direzione dei Mercati per notificare la propria ferma intenzione di riprendere ad appendere alle gancere i maialetti e soprattutto i classici agnelli pasquali, in barba alla normativa che lo vieta.
Capeggiati dal sanguigno macellaio del mercato di via Quirra, Graziano Tidu, i concessionari dei box specializzati nella vendita delle bestiole hanno annunciato che la loro protesta contro una legge definita «ingiusta e nemica delle tradizioni» comincerà stamattina nei tre mercati e andrà avanti a oltranza. «La presente», recita la comunicazione indirizzata al direttore, Ignazio Leo, e alla dirigente, Antonella Delle Donne, «per significarvi che, nel pieno rispetto delle leggi italiane vigenti e della normativa comunitaria vigente in materia di tutela della salute, è intenzione dei commercianti esercenti presso i mercati civici di procedere all'esposizione dei beni oggetto di compravendita nelle forme tradizionali. Ciò avverrà nel pieno rispetto dei diritti del consumatore. In attesa di un cortese riscontro, porgiamo distinti saluti». La guerra dei maialetti e degli agnelli continua, insomma, ed è certo che nei prossimi giorni si arricchirà di nuovi capitoli. Il Comitato, infatti, si è già rivolto a un legale, Libero Pusceddu, che è pronto a difenderli nel caso in cui dal Comune arrivino sanzioni. «I macellai sono nel giusto», sostiene l'avvocato, «perché quella di appendere le bestiole alle gancere è un'antica usanza, e in quante tale è tutelata dalla legge, che risale alla nascita dei mercati civici di Cagliari, ossia alla fine del 1800». Ma non è la sola obiezione. «I macellai», riprende il legale, «hanno ragione anche dal punto di vista dei presunti rischi di tipo igienico-sanitario, perché non è vero che la catena del freddo viene interrotta, in quanto le bestiole vengono vendute pochissimo tempo dopo la loro uscita dalle celle-frigorifero, col risultato che la loro carne non fa mai in tempo a deteriorarsi. La salute dei cittadini non è affatto a rischio, insomma». Ora non resta che attendere una reazione da parte della Direzione dei mercati, della Asl numero 8 oppure del Corpo di Polizia municipale, i cui agenti già da stamattina potrebbero (in teoria) infliggere le prime multe. (p.l.)