Cep. Proteste e transenne
Cadono a pezzi le case popolari del Cep.A distanza di oltre 40 anni dalla loro edificazione, quasi tutte le palazzine non sono mai state ristrutturate, col risultato che oggi sono ormai fatiscenti. A nulla sono valse, almeno finora, le proteste dei residenti del rione e nemmeno l’interessamento della Circoscrizione è servito a cambiare le cose. La situazione di maggiore degrado si registra ai piedi del "Transatlantico" (come è stato ribattezzato da chi ci abita), ossia il lunghissimo palazzone che da via Volta si estende fino alla chiesa di Santa Maria del Suffragio lungo tutto il lato destro di via Flavio Gioia. I portici sono in condizioni pietose e le grate in ferro installate sulla pavimentazione sono completamente arrugginite e spesso pericolanti, col rischio che i passanti precipitino nelle sottostanti cantine. Letteralmente a pezzi anche le scalette della retrostante via Cannizzaro, senza dimenticare la pioggia di cornicioni che ha costretto la Protezione civile comunale a posizionare alla base del palazzone una selva di transenne. Con l’apertura della farmacia e di alcuni nuovi esercizi commerciali (tra cui un laboratorio per i tatuaggi), che sono andati ad affiancarsi a quelli storici (bar, tabacchino, bombolaio e altri), i portici sono tornati a brulicare di persone e la delinquenza è quasi sparita. I calcinacci e le transenne, invece, continuano a resistere al tempo che passa, senza che nessuno trovi una soluzione. (p. l.)