La prossima settimana verrà affidato alla facoltà di Ingegneria il collaudo degli spalti
L'ex sovrintendente del Lirico: «Un grave errore chiuderlo»
«L'Anfiteatro è un luogo di spettacolo straordinario, unico al mondo. E chiuderlo alla musica sarebbe uno sbaglio. Anche le chiese antiche rimangono vive finché vengono usate. Dopo diventano ruderi». Certo, difficile aspettarsi un'opinione da Mauro Meli, da sei anni sovrintendente del Teatro Regio di Parma, che ha guidato il Lirico proprio nel momento in cui si decise di installare le tribune di legno: «Aiutai il Comune a perfezionare l'idea», ricorda.
L'ALTERNATIVA La stagione dei concerti estivi ora invece rischia seriamente di traslocare alla Fiera. La sovrintendenza - è ormai noto - ha annunciato che negherà qualsiasi autorizzazione perché lo stato delle tribune rischierebbe di creare «pericoli a persone o cose», rifacendosi alla relazione dell'Istituto superiore per la conservazione e il restauro. Un documento contestato dal parlamentare Mauro Pili che oggi, durante una conferenza stampa, ribatterà punto su punto agli ispettori del ministero. «Sullo stato della struttura lignea posso dir molto perché è da molto che non la vedo. So solo che esiste un'istituzione per sancire o no l'agibilità di una struttura e questa è la Commissione provinciale. Non è materia né dei giornalisti, né degli archeologi, né dei sovrintendenti. Diverso è il discorso politico: se si vogliono smontare gli spalti, rimarranno i resti di un Anfiteatro importante dal punto di vista archeologico, ma non sarebbe più il luogo magico che è adesso».
I RESTI Anche perché sotto le tribune, dice il Comune, è rimasto solo il 26 per cento del monumento. «E l'Anfiteatro non si è certo deteriorato in questi anni. Si è trasformato da arena a rudere in un millennio, hanno iniziato i pisani a smontarlo per fare le torri della città e la facciata della Cattedrale. Quando decidemmo di montare gli spalti, la condizione che chiedemmo tutti fu quella di non danneggiare il monumento. I danni semmai sono stati fatti prima del 2000, quando le tribune venivano montate perforando la pietra e inserendo direttamente i tubi Innocenti».
Quali saranno i prossimi passi? La prossima settimana il Comune darà ufficialmente alla facoltà di Ingegneria l'incarico di eseguire il collaudo della struttura. E finalmente si potrà conoscere lo stato delle tribune, certificato da un ente fuori dalla battaglia che si è scatenata sull'arena.
MICHELE RUFFI
Provincia
Milia e Sorgia,
scontro
sull'arena
«L'utilizzo dell'Anfiteatro per gli spettacoli è possibile e augurabile, ma compatibilmente con il rispetto per il bene archeologico liberato dalle sovrastrutture», Graziano Milia. Il presidente della Provincia, che approva la soluzione proposta mercoledì dal suo assessore alla Cultura Francesco Siciliano (cioè la ricerca di uno sponsor per la ristrutturazione dell'arena), aggiunge: «Come è stato già fatto con successo negli anni '80, basterebbe rovesciare la logistica, montando le tribune dalla parte opposta alle gradinate, così che il monumento risulti alle spalle del palcoscenico e diventi uno sfondo naturale straordinario e valorizzato al massimo». Il consigliere provinciale Alessandro Sorgia (Pdl) fa notare: «Milia il 6 aprile scorso ha affermato che la Provincia avrebbe fatto la sua parte per salvare la stagione estiva e, non potendo utilizzare l'Anfiteatro invitava il Comune e la Regione a trovare un'altra soluzione e a dividersi le spese. Dopo, il neo assessore dice che occorre trovare uno sponsor per restaurare l'Anfiteatro e restituirlo agli spettacoli. Dovrebbero mettersi d'accordo prima di parlare».