Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Gara e poi scavo del fondale Ichnusa nel 2012 anche l’esordio del terminal

Fonte: La Nuova Sardegna
15 aprile 2011

 
Il presidente dell’autorità portuale Fadda annuncia la fine di tutte le procedure per i lavori


I fanghi di risulta riempiranno gli scolmi del porto industriale

ALESSANDRA SALLEMI

CAGLIARI. Entro Natale il fondale del molo Ichnusa e del molo Garau saranno scavati e pronti per le navi crociera, anche quelle che già torreggiano nel porto davanti alla via Roma e hanno bisogno di nove metri e mezzo profondità. Si può sognare che sarà davvero questa la data perché sul fondo del porto di Cagliari (zona molo Ichnusa) sono già state fatte tutte le operazioni che impongono anni di fermo a qualunque cantiere. La buona notizia l’ha data ieri il presidente dell’autorità portuale, Paolo Fadda, che nella pur breve conferenza stampa ha voluto accanto a sé, assieme all’attuale direttore generale dell’authority, Vincenzo Mucci, anche il predecessore, Antonio Conti e il direttore dell’ufficio tecnico tecnico, Mario Murgia. Merito dei due collaboratori è, tra gli altri, di essere riusciti a traghettare la pratica «escavo del molo Ichnusa» attraverso il travagliato passaggio di competenze per le autorizzazioni dalla Regione alla Provincia. Il bando di gara per l’assegnazione dei lavori sarà pubblicato ai primi di giugno, la presentazione delle offerte si concluderà a fine luglio, altri trenta giorni serviranno per valutarle, dalla stipula del contratto alla fine dei lavori passeranno altri tre mesi e sarà la fine di dicembre. Lo scavo del fondale dei due moli metterà in moto altre iniziative: per esempio già in estate si potrà finalmente mettere in gara la gestione del terminal crociere, costruito e mai aperto perché non c’era modo di far arrivare le navi. La certezza di disporre del fondale perfettamente scavato a oltre dieci metri uno e più di otto l’altro richiamerà l’attenzione degli armatori e dei gestori di strutture portuali. Un’altra gara andata deserta aveva comunque messo in contatto l’autorità portuale con due gruppi seriamente interessati a gestire la struttura, uno è composto da sardi, un altro è italiano ma con partner stranieri. Informalmente risulta che altri due gruppi internazionale stiano tenendo d’occhio il terminal cagliaritano. La certezza dei tempi Fadda ieri l’ha messa per iscritto, con un foglio che spiegava da dove venisse tanta sicurezza: la ricerca degli ordigni esplosivi residuati di guerra è già stata fatta (è durata due anni, dal 2008 al 2010) e così anche la ricerca degli archeologi subacquei (due anni anche per questa). Altro problema che è già stato affrontato: dove mettere i fanghi dello scavo, molto inquinati da metalli pesanti e quindi rifiuti speciali da destinare in discariche specializzate. Costo complessivo dell’operazione stimato in 5 milioni di euro, non dovrà essere sostenuto perché è stata trovata una soluzione alternativa (approvata anche questa): i fanghi saranno portati nelle vasche di colmata del porto industriale che sono state impermeabilizzate proprio per raccogliere questa terra inquinata. Il costo dell’operazione è di gran lunga inferiore al conferimento nelle discariche specializzate.
Dunque nel 2012 il terminal si aprirà ai crocieristi con vari servizi e non soltanto ai crocieristi: sarà uno spazio aperto alla città. Già Costa Crociere si è affacciato su Cagliari scegliendola come porto di partenza di alcune crociere nel Mediterraneo, risulta che altri armatori stiano valutando un’opportunità del genere.