Aperto uno sportello per raccogliere fondi da destinare agli extracomunitari che vogliono lasciare subito l’isola
Ieri una riunione del volontariato per fare il punto
CAGLIARI. L’altra faccia della medaglia. Mentre da alcune parti si continua a gridare incautamente “al lupo, al lupo” - raccontando di scenari truci legati alla presenza dei tunisini nell’ex caserma di viale Elmas - in città si susseguono le iniziative di solidarietà a favore dei migranti nordafricani. Una vera e propria gara che oltre a centinaia di cagliaritani ha visto e vede protagoniste anche le organizzazioni di volontariato, i sindacati e diverse istituzioni. Infatti, dopo l’appello lanciato dalla Camera del lavoro della Cgil è ora la volta della Caritas, che propone una raccolta di fondi per aiutare in modo tangibile i tunisini.
In buona sostanza l’obiettivo della Caritas - che ha aperto uno sportello ad hoc - è quello di mettere insieme una certa cifra, da distribuire poi tra i migranti, così da consentire loro di raggiungere, dopo l’ottenimento del permesso di soggiorno provvisorio, le località che ognuno si è prefissato.
Un gesto importante, come sottolinea don Marco Lai, direttore della Caritas cittadina: «I cagliaritani si sono dimostrati accoglienti verso queste persone che fuggono dalla loro patria, vittime di guerra, povertà e disperazione». Lo stesso sacerdote aggiunge: «Hanno attraversato il mare mettendo a repentaglio la propria vita e spesso assistendo alla morte dei propri cari e degli amici. Cagliari e i cagliaritani hanno aperto loro le porte e non si sono sottratti all’emergenza.»
Naturalmente l’invito esplicito di don Marco Lai è quello di contribuzioni in danaro: «Sì, perché vogliamo aiutarli economicamente, così che possano pagarsi il viaggio verso le mete prescelte.»
E questo dovrebbe essere un traguardo prossimo, tenuto conto che gli agenti della competente Divisione della Questura sta esaminando, negli uffici di via Venturi, circa 450 domande di permesso provvisorio; con l’obiettivo di esaurire il lavoro (su un totale di 736 migranti) entro Pasqua.
Tornando ai tanti volti della solidarietà, va posto l’accento sull’iniziativa di ieri pomeriggio: nella sala-riunioni della chiesa dell’Annunziata, in viale Merello, si è tenuto una sorta di “summit” per fare il punto sul fronte dell’assistenza sanitaria ai migranti presenti in città. Vi hanno preso parte rappresentanti del Movimento medici, educatori e insegnanti cattolici; della Croce Rossa; dei Cavalieri di Malta e della stessa Caritas.
«Un incontro tra addetti ai lavori, per confrontarsi su ciò che si può fare in favore delle persone in condizioni economiche disagiate. - ha spiegato Anna Cerbo, medico, una delle promotrici della riunione operativa - E i migranti tunisini sono sicuramente fra quelle.»
Ma non solo loro, visto che il consigliere provinciale Oliviero Melis (Pdl) ha chiesto alla Provincia di trovare rapide soluzioni anche per il campo nomadi posto nei pressi di viale Monastir, accomunandolo in qualche modo al problema dell’ex caserma di viale Elmas. La vicepresidente, Angela Quaquero, ha però chiuso rapidamente l’argomento, spiegando che la situazione di quel campo è già all’esame congiunto di Provincia, Comune e Caritas