Atti acquisiti in Comune, l’ipotesi è danneggiamento
All’esame del pm Caria la relazione degli ispettori e i documenti dei Beni culturali
MAURO LISSIA
CAGLIARI. L’iniziativa del sovrintendente archeologico Marco Minoja ha imposto una svolta all’inchiesta della Procura sull’anfiteatro: ieri la polizia giudiziaria ha acquisito atti e documenti agli uffici dell’assessorato comunale ai beni culturali.
L’iniziativa del pm Daniele Caria è legata alla relazione elaborata dagli esperti dell’istituto superiore per la conservazione e il restauro, che conferma seccamente e con la necessaria autorevolezza quanto per anni archeologi, storici e semplici appassionati temevano: le strutture dell’arena romana sono danneggiate e rischiano di sgretolarsi al peso delle tribune. Un fascicolo contro ignoti legato alla situazione critica dell’anfiteatro era stato aperto dal pm Caria già due anni fa, ma fino all’ispezione condotta dal Ministero su richiesta di Minoja mancava alla Procura una traccia tecnica da seguire per arrivare alla conferma dell’ipotesi di partenza. Ora c’è la prova del danneggiamento, che a leggere lo studio dei tecnici ministeriali mette in pericolo la salute del monumento millenario, usato come base per un impianto simile a uno stadio di calcio.
Non c’è relazione tra l’inchiesta aperta da Caria e l’eventuale instabilità delle gradinate in legno: quello è un problema di sicurezza. La Procura indaga sul danno arrecato - secondo gli ispettori capeggiati dall’architetto Gisella Capponi - alla struttura dell’arena, un bene storico e culturale di valore inestimabile che gli anelli da stadio installati nel 2000 per decisione dell’amministrazione Delogu, ispirata dall’allora sovrintendente al teatro lirico Mauro Meli, avrebbero pregiudicato.
Quello compiuto ieri sembra essere solo il primo passo di questa nuova fase dell’inchiesta giudiziaria, ad oggi contro ignoti: all’acquisizione e all’esame formale degli atti, tra cui la relazione del 21 marzo, il magistrato farà seguire la raccolta dei documenti agli uffici dei lavori pubblici. L’idea del pm Caria essere quella di ricostruire ogni passaggio tecnico che ha riguardato negli ultimi anni l’anfiteatro romano. Compresa la lunga e complessa battaglia sul fronte della giustizia amministrativa, gli accordi raggiunti e disattesi tra Comune e sovrintendenza, l’incessante ricerca da parte della politica locale di un pretesto per non chiudere l’arena storica agli spettacoli. Confermata dall’inchiesta ormai conclusa sulla concessione dell’anfiteatro senza alcuna procedura di selezione pubblica a Sardegna Concerti e alle varie società collegate, che ha condotto alla richiesta di rinvio a giudizio per dirigenti comunali e operatori degli spettacoli. Per questo procedimento l’udienza preliminare sta per essere fissata. Ma l’indagine rilanciata in queste ore dalla Procura potrebbe aprire altri scenari e completare il quadro di una vicenda sulla quale finalmente, dopo undici anni, sembrano emergere con chiarezza gli errori commessi e le responsabilità.