Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Lo scudetto tricolore dei rossoblù non stinge

Fonte: La Nuova Sardegna
12 aprile 2011

Quarantun anni fa l’impresa. Il 12 aprile del 1970 è una data che resterà nella storia della Sardegna




MARIO FRONGIA
CAGLIARI. Quarantun anni fa i sardi nel mondo, tutti senza distinzioni, gioirono. Il 12 aprile del 1970 il Cagliari coronava una cavalcata che sarebbe entrata nella storia. Dello sport e non solo.
Lo scudetto di Riva e compagni è, e rimarrà indelebile. Icona di un titolo strappato con la forza, i gol e il gioco ai grandi club pluri-milionari.
Davide che ruba la palla a Golia e non gliela restituisce. Una squadra simbolo: del riscatto, anche sociale ed economico, e di un calcio pratico e organizzato. Con Rombo di tuono a finalizzare, disarticolando le difese più quotate.
In quella domenica di aprile all’Amsicora, la vittima designata fu il Bari. La vittoria per 2-1 (Riva e Gori in tabellino), diede la certezza matematica che il titolo sarebbe approdato nell’isola. A pensarci, pare fantascienza. Il Cagliari di Manlio Scopigno, del manager Andrea Arrica, dei nazionali Riva, Cera, Albertosi, Domenghini, Nené e Niccolai (non partirono per Messico ‘70 Greatti e Martiradonna, che avrebbero meritato la chiamata), non può scolorire. Né ora, né mai. Anche perché i campioni d’Italia, per gli infortuni del bomber tuttora recordman della nazionale, non poterono fare il bis nel ‘71. È stato questo il parere dei rossoblù, riuniti a Quartu l’anno scorso per festeggiare i 40 anni dal tricolore. Dodici mesi dopo, all’appello mancano Arrica e Zignoli, scomparsi da poco.
Gli altri? Tomasini domenica ha assistito al pareggio col Brescia mentre Riva di recente ha dato l’ok a una cantina del nord Sardegna per l’utilizzo del sopranome Rombo di tuono, coniato da Brera, per una collezione di 300 bottiglie di vino doc.
L’augurio è che i rossoblù possano invecchiare al meglio.