Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Liti nell'Arciconfraternita, nessuno fa il Terzo Guardiano

Fonte: L'Unione Sarda
11 aprile 2011

SANT'EFISIO. Organizzazione della festa, si temono ritardi


Sagra di Sant'Efisio senza Terzo guardiano. Acque agitate nell'Arciconfraternita del Gonfalone. A poche settimane dalla sagra del primo maggio, un colpo di scena scuote le mura di piazzetta Sant'Efisio: il 19 marzo nessuno dei membri della Guardiania, il corpo d'élite del secentesco sodalizio stampacino, si è candidato per ricoprire il ruolo di Terzo Guardiano. Non accadeva da quasi vent'anni. A portare il gonfalone dell'associazione, e soprattutto a curare gli aspetti organizzativi della parte liturgica del pellegrinaggio, spetterà dunque ad un confratello incaricato d'ufficio dal presidente dell'Arciconfraternita Fabrizio Pau che il 25 aprile riceverà la bandiera dalle mani di Gino Pinna, Terzo guardiano nel 2010. L'altra ipotesi è che sia lo stesso presidente Pau a fungere da Terzo guardiano.
IL PRECEDENTE Per trovare un caso analogo bisogna guardare al passato. Ai primi anni '90, quando con l'Arciconfraternita sotto commissariamento, nessuno si candidò come Terzo Guardiano. Poco o nulla trapela sull'astensione dalle candidature. Di sicuro il motivo è da ricondurre alle frizioni che da quasi vent'anni lacerano l'antica associazione religiosa. Non conferma ma nemmeno smentisce il presidente Pau che si limita ad assicurare che «Sant'Efisio uscirà ugualmente, anche quest'anno».
ANNI DI POLEMICHE Poche parole, ma comunque indice di un nervosismo strisciante a Stampace, dove circolano indiscrezioni che riportano la memoria all'anno scorso e a presunti attriti tra Pinna e Pau sulla conduzione dell'ultima sagra. L'atteggiamento del presidente avrebbe convinto parecchi confratelli a desistere. Al Terzo guardiano, nominato tra i membri della Guardiania, il corpo d'élite dell'Arciconfraternita che sfila a cavallo e indossa il frac, appartiene per diritto il ruolo di organizzatore degli aspetti materiali della processione, come ad esempio l'organizzazione del tradizionale “pranzo di Nora” e quello dei poveri. Ed è anche quello che gestisce una fetta cospicua dei finanziamenti che ogni anno il Comune stanzia per la sagra, i cosiddetti “soldi del voto”.
NO DEGLI ANZIANI Così la pace nell'associazione che da secoli tramanda il culto del Martire di Nora si fa ancora attendere. A nulla è valso lo scorso anno il gesto di distensione di Pau ai membri anziani della Guardiania: la possibilità agli ultra sessantenni di sfilare a cavallo, cancellando un divieto in vigore da oltre dieci anni. Gli anziani, ancora feriti nell'orgoglio, hanno declinato l'offerta.
ENNIO NERI