DALLA REDAZIONE
ROMA «La Sardegna aveva offerto la massima disponibilità al piano di accoglienza. In cambio siamo stati presi a pesci in faccia. Il ministro Maroni nella sua relazione alla Camera non ha convinto sui motivi che hanno spinto il Viminale a scavalcare le autorità regionali con cui c'era stato un accordo sui profughi. Ma a Cagliari sono arrivati gli immigrati tunisini». Il deputato del Pd Giulio Calvisi non usa mezzi termini nel commentare il piano presentato da Maroni. Dall'opposizione può esprimere la piena contrarietà al metodo (la decisione dall'alto senza avvisare la Regione) e anche alla sostanza: «Al Viminale sanno dove hanno mandato i tunisini? Un'ex caserma fatiscente e da anni abbandonata. Noi apparteniamo a una terra dove l'ospitalità è sacra e l'accoglienza una tradizione, ci vergognamo per loro», dice Calvisi ricordando che l'Italia in passato ha dimostrato di saper gestire bene ondate di migliaia di profughi provenienti dall'Albania e dal Kosovo.
«Sono stato responsabile nazionale per l'immigrazione per il mio partito e so come il paese si è mosso negli anni Novanta. I piani si basavano sul coinvolgimento degli enti locali che qui sono stati scavalcati». L'attuale sistemazione a Cagliari «non garantisce dignità» sottolinea Calvisi «e anche sicurezza». Oggi un gruppo di parlamentari del Pd sarà in città proprio per visitare il centro di prima accoglienza.
PARISI Nel transatlantico di Montecitorio del Pd c'è anche Arturo Parisi, membro della commissione esteri. Critico sulle decisioni prese «sopra la testa del territorio». «In realtà - aggiunge - l'emergenza è la punta dell'iceberg di una politica mediterranea sin qui tenuta dal governo. Questi sono gli effetti e oggi ne paghiamo le conseguenze. Bisogna far tesoro di questa lezione per le scelte future».
SATTA «Ma Cappellacci è nel Pdl oppure no? Non poteva intervenire sul premier per far notare, prima, che il sito di Cagliari è inadeguato per gli immigrati? Forse sta riconoscendo che la politica immigratoria dell'Italia è dettata solo dalla Lega»: interviene il segretario dell'Unione Popolare Cristiana (Upc) Antonio Satta: «In realtà l'obiettivo della Lega è uno solo: relegare al Sud gli immigrati che arrivano dal Nord Africa».
C. F.