Lettera del soprintendente ai beni archeologici per una migliore comprensione dei problemi di tutela del monumento
CAGLIARI. L’anfiteatro romano di Cagliari deve tornare a essere palcoscenico di spettacoli suggestivi, ma perché questo succeda occorre restaurare il monumento e ripensare l’allestimento degli spalti dove accogliere gli spettatori. Lettera aperta del soprintendente Minoja.
Minoja: «... E’ diffuso l’apprezzamento per un monumento archeologico di straordinaria bellezza, ma anche di grande delicatezza e complessità di conservazione. I riscontri della soprintendenza e del più importante Istituto di restauro in Italia non lasciano spazi al dubbio: strutture costruite più di dieci anni fa per essere completamente amovibili, con la loro permanenza fuori dal rispetto degli accordi presi, impediscono la manutenzione e il restauro del monumento; inoltre lo stato di conservazione delle gradinate per il pubblico non ne garantisce la funzionalità. Vorrei subito chiarire un concetto: la soprintendenza non è un soggetto oscurantista contrario agli spettacoli dal vivo e alla ottima musica; l’ultimo video di Ligabue è stato girato, con tutte le autorizzazioni e le cautele necessarie, in un monumento di nostra competenza, il teatro romano di Nora, dove da oltre un anno lavoriamo con il Comune di Pula per riportare uno dei più affascinanti festival teatrali del Mediterraneo, la Notte dei Poeti. Allo stesso modo da oltre un anno la soprintendenza lavora con il Comune di Cagliari per l’individuazione di un modo alternativo per utilizzare l’anfiteatro romano. Nessuno vuole impedire gli spettacoli a Cagliari, semplicemente l’anfiteatro non regge più l’utilizzo contemporaneo di migliaia e migliaia di persone; conservare la bellezza del monumento significa anche ragionare in termini di spettacoli compatibili... nulla di più e di diverso da questo. Se tutti quanti ci teniamo all’utilizzo dell’anfiteatro allora promuoviamo, insieme con il Comune, uno spettacolo in suo favore, per l’anfiteatro anziché nell’anfiteatro. Sarebbe bellissimo se tanti, di quelli che nell’anfiteatro hanno suonato e recitato, si unissero a questa iniziativa; sarebbe un’occasione indimenticabile per la Sardegna. Facciamolo per aiutare il Comune a raccogliere i fondi necessari al restauro del monumento e alla progettazione e realizzazione di un nuovo modello di utilizzo dell’anfiteatro compatibile con la sua conservazione».