Indagata per falsa testimonianza in tribunale




CAGLIARI. Il pubblico ministero Marco Cocco ha chiesto al gip l’archiviazione del procedimento per falsa testimonianza contro Ada Lai, la dirigente comunale indagata dopo le sue dichiarazioni al processo per abuso d’ufficio contro l’ex assessore all’annona Luciano Collu. All’inizio di febbraio scorso il magistrato aveva notificato l’avviso di chiusa indagine alla dirigente, che oggi lavora alla Regione. Sembrava che la Procura intendesse chiedere il suo rinvio a giudizio, ma a cambiare la situazione è stata una memoria prodotta dal difensore, l’avvocato Mariano Delogu, che ha convinto il pm a ritirare l’accusa. In sostanza Delogu ha sostenuto che Ada Lai aveva dichiarato il falso davanti al tribunale perchè il documento incriminato, quello al centro del processo, era stato elaborato dal suo ufficio. Quindi, nella stretta sostanza, la dirigente avrebbe cercato soltanto di difendere la propria posizione piuttosto che favorire l’assessore Collu, imputato di abuso d’ufficio.
Delogu ha sostenuto peraltro che Ada Lai, proprio per questa ragione, non poteva essere sentita al dibattimento come teste.
L’accusa di falsa testimonianza era fondata sui verbali del dibattimento chiuso il 18 giugno 2009, a conclusione del quale era stato condannato per abuso d’ufficio l’ex assessore all’annona Luciano Collu, poi assolto in appello. Il procuratore aggiunto Mario Marchetti, titolare dell’indagine su Collu, aveva annunciato già in tribunale che la testimonianza resa in aula da Ada Lai sarebbe andata all’attenzione del suo ufficio. Ma prima di procedere, il magistrato ha atteso il deposito della sentenza di condanna elaborata dal giudice Cristina Ornano: in quel documento le accuse alla dirigente avevano trovato una conferma piena. Categoriche le conclusioni del giudice Ornano: «Ha fornito inconciliabili versioni con un tentativo che rivela scopertamente la volontà di aggiustare una dichiarazione risultata compromettente per Collu».
Ora il gip dovrà decidere se accogliere la richiesta di archiviazione o chiedere alla Procura di formulare un nuovo capo d’imputazione. Tempo un mese e si saprà se il procedimento è arrivato al capolinea. (m.l)