Tre anni fa il sì del sindaco, poi ripudiato
CAGLIARI. Tre anni fa, il 31 marzo del 2008 il sindaco Emilio Floris e l’allora presidente della Regione Renato Soru firmarono l’accordo di programma per la riqualificazione abitativa di Sant’Elia, la realizzazione del museo Betile, del campus studentesco di viale la Plaia e per la ripavimentazione di Villanova. Un’intesa che avrebbe movimentato. a regime, circa 250 milioni di euro, creato occupazione immediata (anche se nel settore edile) e contribuito ad arginare la disoccupazione e ad attutire, in città, l’ultima crisi finanziaria internazionale. L’accordo era il frutto di una serie di incontri tra il primo cittadino e il governatore della Sardegna (successivamente il sindaco disse che Soru era più «Cagliari centrico di Ugo Cappellacci»). Ma un mese dopo quel giorno di fine marzo, quando l’accordo di programma fu portato in consiglio comunale (passaggio obbligatorio) per la ratifica, il verdetto fu negativo: respinto anche su richiesta dello stesso primo cittadino. Si disse che l’istruttoria delle pratiche non era completa, di fatto pesò soprattutto l’inasprirsi dei rapporti tra Comune e Regione sulla questione-Tuvixeddu. Inoltre, secondo l’opposizione, il centrodestra non volle dare a Soru, a un anno dalle successive regionali, il merito di aver realizzato una serie di opere di grande rilevo.
Il sindaco Floris, però, a fine aprile, nel motivare il suo «no», disse anche che la «battuta d’arresto» sulle opere non ne avrebbe ostacolato la realizzazione, con riferimento particolare alla riqualificazione di Sant’Elia e al campus universitario. Per quest’ultimo aveva anche parlato di un mese di tempo per risolvere i problemi. A tutt’oggi, però, non si vede niente.
Per la riqualificazione abitativa di Sant’Elia erano disponibili 36 milioni di euro (altri erano attivabili). Per il campus erano quasi pronti cento milioni. Per il Betile erano previsti trenta milioni (dalle celebrazioni dei 150 anni), più altri venti della Regione. Ora a tre anni da qualla firma il risultato piange: nessuna di quelle opere è stata realizzata. E passi - si fa per dire, visto che sarebbe stata un’opera di grande richiamo - per il Betile, ma molti studenti universitari fuori sede sono ancora senza un posto dove poter dormire, con gravi danni per il diritto allo studio. Stesso discorso per il recupero di Sant’Elia. I soldi erano in conto ad Area (l’ex Iacp) ma ora non sono più dispoinibili. (r.p.)