Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Un centro cosmopolita e tollerante

Fonte: La Nuova Sardegna
29 marzo 2011

 
«Non chiede a nessuno di rinunciare alla propria cultura» 
 
 
 
Un nuovo modello di sviluppo che guarda a tutta l’isola 
 
CAGLIARI. Una città cosmopolita, accogliente, tollerante. Non è la Cagliari che Massimo Fantola promette da futuro sindaco, è la città che c’è già, lo spirito cittadino delle piccole patrie, dove ognuno diventa cagliaritano, restando quello che è. «La gente mi chiede perché mi sono candidato - racconta -. La mia risposta è questa: “Vorrei rendere alla città perlomeno una parte di quello che ho ricevuto. La mia famiglia è di origine piemontese e siamo stati accolti con grande generosità. È una caratteristica della città: si apre agli altri, accoglie tutti e fa diventare tutti cagliaritani, dagli orgolesi ai mamoiadini dai toscani ai lombardi e a nessuno chiede di rinunciare alla propria identità culturale. Cagliari deve essere il motore di tutta l’isola: non c’è futuro a Cagliari se non c’è futuro in Sardegna e viceversa. Il capoluogo deve proiettarsi verso il resto dell’isola. La città è stata il cervello di uno sviluppo industriale che ora non esiste più, dovrà trovare nuove motivazioni per puntare su un modello di crescita fondato sulla cultura, sulla scienza, sull’innovazione. Dovrà conservare i propri tesori, dall’anfiteatro (personalmente sono favorevole a togliere la legnaia) a Tuvixeddu e valorizzare il vero patrimonio identitario dei sardi, la civiltà dei nuraghi, dal punto di vista turistico e culturale. Quanti ragazzi cagliaritani sentono questo patrimonio come il più importante segno della loro identità?».(f.t.)