li ecologisti: «Servono nuove autorizzazioni»
CAGLIARI. Ma la variante del piano Tuvixeddu proposta da Coimpresa, approvata dalla giunta comunale e in discussione oggi in consiglio «comporta sostanziali modifiche di destinazioni d’uso, tali da richiedere nuova autorizzazione paesaggistica in variante al precedente ‘parere’ paesaggistico rilasciato dall’assessorato regionale ai beni culturali il 27 maggio 1999 in approvazione dell’intero intervento immobiliare sui colli». Lo sostengono il Gruppo di Intervento giuridico e gli Amici della Terra in una nota pubblicata sul sito ecologista, nella quale fra l’altro si ricorda che quel parere è ancora sotto giudizio. Davanti al Consiglio di Stato pende il ricorso presentato dagli Amici della Terra, che se venisse accolto chiuderebbe definitivamente la partita giudiziaria sul piano Coimpresa. Una partita che secondo la responsabile della Direzione regionale dei Beni culturali Maria Assunta Lorrai sembrerebbe però chiusa comunque: la dirigente ministeriale, nella nota con cui ha smentito di aver approvato e anche di conoscere la proposta di variante avanzata dal costruttore per Tuvixeddu, ha sostenuto come la deroga contenuta nell’articolo 15 del piano paesaggistico non può salvare il progetto per il colle dallo stop definitivo all’edificazione imposto col vincolo regionale, la cui efficacia è stata confermata dai giudici amministrativi supremi. La decisione del consiglio comunale, secondo questa lettura, sarebbe dunque irrilevante: il colle punico non è più edificabile. (m.l)