GIOVEDÌ, 14 AGOSTO 2008
Pagina 34 - Sport
--------------------------------------------------------------------------------
CAGLIARI. Stringe i denti Marco Mordente, per recuperare al più presto la forma fisica. Primo a iniziare l’allenamento e ultimo a lasciare il parquet, il neo acquisto dell’Armani Jeans Milano non lesina le energie per lasciarsi alle spalle i guai muscolari che nelle ultime settimane l’hanno tormentato, costringendolo a svolgere lavoro differenziato.
«Diciamo che dopo questi primi giorni di allenamento sono contento perché almeno in parte sono riuscito a rientrare nel gruppo - conferma Mordente, uno degli azzurri più amati dai tifosi -. Non credo di giocare nel quadrangolare, anche se l’ultima parola spetta al coach. Da parte mia continuerò a lavorare duro per poter essere pronto in vista dell’impegno con la Serbia, io sono essere già pronto».
- Torna a Cagliari con la Nazionale dopo appena 12 mesi.
“E’ impossibile dimenticare l’atmosfera calda e accogliente e il grande entusiasmo che abbiamo trovato l’anno scorso. Agli allenamenti c’era sempre tantissima gente e alle partite sembrava quasi irreale avere un Palazzetto stracolmo pronto a incitarci in qualsiasi momento. Giriamo per l’Italia, ma un simile entusiasmo è difficile da trovare”.
- C’è fame di buon basket.
“Sì, e secondo me si sbaglia nel pensare troppo al passato. Credo che una città come Cagliari meriti palcoscenici migliori”.
- Quest’anno la Russo Cagliari è stata promossa in B1. Può essere un inizio?
“Logico che per arrivare al vertice sia necessario fare tutta la trafila, spero che possa essere di buon auspicio per rivedere quanto prima Cagliari in alto perché lo merita. Lo merita l’intera regione che non può più accontentarsi di avere uno spazio solo in A2, B1 o B2, merita di ritrovare quel grande passato che molti anni fa l’ha vista protagonista in A”.
- La Nazionale si presenta molto rinnovata, come pensate di affrontare la Serbia?
“La Serbia è fatta da giocatori giovani che vantano però una straordinaria esperienza internazionale. Noi siamo più inesperti di loro, ma siamo un gruppo unito ed entusiasta. Dobbiamo ancora migliorare, ma la cosa bella finora è che ci si passa tanto la palla. Storicamente la Nazionale italiana non ha mai giocato uno contro uno o due contro due, ma il nostro punto di forza è sempre stato il collettivo. Ci manca l’esperienza internazionale, ma i ragazzi mi sembrano tutti pronti”
Maria Grazia Pais