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Non sarà una serrata generale ma i servizi di prima necessità si troveranno anche in questo week-end di ferragosto. Il 15 agosto si preannuncia l'apertura di oltre il quaranta per cento dei pubblici esercizi e sabato tutto tornerà quasi alla normalità arrivando al settanta. Tanto che persino i mercati cittadini, quello di San Benedetto in testa, apriranno i battenti.
Il segretario regionale della Confesercenti Carlo Abis non ha dubbi: «L'andamento di aperture andrà anche meglio rispetto agli altri anni, perché molti operatori hanno deciso di chiudere soltanto per un giorno, il quindici agosto, appunto. Ciò significa che il quaranta per cento delle attività potrebbero non dare forfait. Nalle giornata festiva alcuni supermercati apriranno soltanto di mattina. In particolare, a non effettuare la chiusura saranno quelli nelle strade vicine alla spiaggia. Ma per il resto sarà un giorno come un tradizionale festivo». Se disagi ci saranno, non risulteranno superiori a quelli che si possono lamentare in una qualunque domenica.
Tutti aperti invece i ristoranti che accoglieranno chi resta in città con il pranzo e la cena di ferragosto. E in alcuni casi anche sabato e domenica come ormai accade in questa estate. «Ormai il pranzo è una tradizione. E per chi resta in città, il Centro Storico sarà animato dagli operatori commerciali della ristorazione con iniziative private, anch'esse imperdibili», rilevano gli operatori. Con tanto di menù tipici e degustazioni anche dedicati ai turisti. In entrambe le scelte sarà garantita la sicurezza con tanto di forze dell'ordine dislocate nei punti potenzialmente più caldi, pronti a fronteggiare qualunque emergenza si posso presentare.
Migliore destino per l'intera costa balneare del sud Sardegna dove le aperture sfioreranno il cento per cento. Circa il pane per chi resta in città, l'associazione panificatori avverte che oggi «ci sarà la doppia panificazione della vigilia, con quantità doppie di produzione. Sta quindi alle famiglie rifornirsi per il giorno dopo. Difficile invece sapere chi aprirà perché ora la legge, dopo la 611, prevede che ciascuna ditta di panificazione possa produrre quando vuole. Per cui tutto è lasciato al libero arbitrio del singolo produttore, in funzione della sua clientela e delle sue esigenze commerciali. Anche se occorre stare attenti all'abusivismo che vanta proseliti in particolare nell'hinterland di Cagliari: un problema che, però, riguarda anche la città perché il pane prodotto in questi posti viene poi rivenduto proprio nel capoluogo con vari spot finti come pane caldo o dal forno a legna». ( b.s. )
14/08/2008