Nonostante le rassicurazioni dei vigili del fuoco e dei tecnici gli abitanti non si sentono comunque sicuri
Dopo il crollo in via Peschiera spaventano le crepe sorte negli edifici
«Aiuto, stiamo sprofondando». In via Peschiera la paura non è passata: le rassicurazioni dei tecnici intervenuti dopo il cedimento dell'8 agosto non sono bastate a rasserenare gli animi e tra i residenti c'è chi confessa di non riuscire più a dormire per il timore di nuovi crolli. La voragine intanto continua a fare bella mostra di sé circondata da una selva di transenne che racchiudono anche la macchina inghiottita dalla strada e ripescata dalla gru dei vigili del fuoco.
LE PREOCCUPAZIONI «Lo spavento», ricorda Caterina Campullu, 55 anni, non vedente residente al civico 11, «è stato grande. Abbiamo sentito un boato, poi un violento schianto. È stato terribile». Ora la preoccupazione riguarda la stabilità degli edifici: «I pompieri hanno fatto un sopralluogo e non hanno riscontrato lesioni gravi», aggiunge la donna, «ma siamo comunque molto preoccupati».
I DANNI Luciano Pusceddu, titolare del market all'angolo di via Marengo è invece sereno. «Il peggio», sostiene, «è passato. Ora attendiamo che la strada sia risistemata. Al momento i disagi sono tanti: non è possibile svoltare da via Marengo verso via Peschiera e la presenza delle transenne crea problemi alla viabilità. Auspichiamo che i lavori siano ultimati prima della riapertura dell'Università, altrimenti sarà il caos. In tutti i casi noto con piacere che gli operai stanno lavorando incessantemente, per cui sono ottimista».
GLI EDIFICI All'interno del market sono comparse delle crepe. «Niente di serio», minimizza il commerciante, «si tratta solo di lievi filature». Decisamente più preoccupanti le condizioni della palazzina all'inizio della via. «Ogni giorno», dice dal balcone l'inquilina del primo piano, «compare una nuova crepa. I tecnici ci hanno detto che la situazione è sotto controllo ma noi siamo perplessi». Preoccupazione anche nella vicina via Pastrengo, dove i residenti non si sentono affatto al sicuro. «Nella nostra via l'ultimo crollo risale a 20 anni fa», afferma Umberto Usai, 64 anni, «e sappiamo che la zona è disseminata di cavità sotterranee e i cedimenti sono una minaccia costante. Vivo in via Pastrengo da mezzo secolo e la mia opinione è che ci sia stata sempre scarsa attenzione verso un'area così fragile dal punto di vista dell'assetto idrogeologico. Gli interventi edilizi sarebbero dovuti essere minimi, invece a pochi passi dalle abitazioni c'è il grande cantiere ininterrotto dell'Università. Senza contare il problema dell'eccessivo afflusso di automobili dirette alla facoltà di Ingegneria».
NIENTE ALBERI «Quando arrivai nel quartiere», ricorda, «c'erano decine di pini secolari. Oggi sono spariti e penso che questo abbia contribuito a rendere meno saldo il terreno». Dopo il crollo di sei giorni fa i residenti di via Peschiera hanno costituito un comitato spontaneo. «Gli obiettivi sono due», afferma Luciano Pusceddu, «ottenere il ripristino della sede stradale in tempi brevi e premere perché sia fatto uno studio geognostico in tutta l'area».
PAOLO LOCHE
14/08/2008