Interrogazione al ministro dei Beni culturali sull’uso dell’arena
CAGLIARI. Per quali motivi il ministro per i beni e le attività culturali, il direttore regionale per i beni culturali ed il paesaggio per la Sardegna e i competenti soprintendenti continuano a consentire lo svolgimento di spettacoli sostenuti anche con fondi pubblici in una struttura ormai priva dei necessari requisiti di legittimità? E’ quanto chiede il deputato dell’Italia dei Valori Federico Palomba in un’interrogazione nella quale denuncia lo stato di degrado dell’anfiteatro romano, occupato dal 2000 da un allestimento ligneo che ne ostruisce la fruizione culturale da parte dei cittadini. Da anni - scrive Palomba - associazioni ecologiste quali il Gruppo d’Intervento Giuridico-Amici della Terra e tanti cittadini cagliaritani, organizzati in comitati e a titolo individuale, sistematicamente chiedono la liberazione dell’anfiteatro proponendo soluzioni alternative.
Nell’interrogazione il deputato Idv sottolinea come, nonostante la soprintendenza per i Beni Archeologici di Cagliari abbia negato ogni proroga all’uso dell’anfiteatro romano per gli spettacoli estivi e il comune di Cagliari abbia già predisposto un progetto per lo smontaggio delle strutture di legno e metallo, l’organizzazione Sardegna Concerti, attuale affidataria del monumento, abbia avviato la vendita di biglietti per spettacoli della stagione estiva 2011, pur in presenza di indagini da parte della Procura della Repubblica.
Palomba ripercorre le tappe della vicenda dal 1998, data del primo rilascio da parte dell’ufficio regionale per la tutela del paesaggio di un nullaosta paesaggistico che presupponeva la realizzazione di una struttura temporanea. Dopo tredici anni, nonostante dal dicembre 2003 l’allestimento in legno non risulti più neppure autorizzato sul piano paesaggistico e nonostante ai sensi di legge la Regione abbia il potere di ordinare la rimozione delle opere non autorizzate e il ripristino ambientale dell’area, la struttura in legno è ancora al suo posto. Per questo il parlamentare sardo dell’Idv chiede al ministro per i Beni e le Attività Culturali e al direttore regionale per i beni culturali e il paesaggio «di disporre i necessari provvedimenti coattivi finalizzati alla rimozione dell’allestimento ligneo e metallico ormai da anni non più autorizzato».
A installare le tribune in legno all’anfiteatro è stata l’amministrazione comunale guidata da sindaco Mariano Delogu su ispirazione dell’allora sovrintendente del teatro lirico Mauro Meli: vennero spesi sei miliardi di lire ricevuti dal comune sui fondi per il Giubileo e destinati al recupero di luoghi d’arte.