Area industriale, la querelle
Vedi la foto La Capitaneria di porto deposita nuovi atti. I legali chiedono di studiarli per presentare eventuali motivi aggiunti. E così ieri mattina, il collegio della prima sezione del Tar Sardegna ha deciso di aggiornare le due camere di consiglio per decidere sulle istanze cautelari di sospensiva sui nuovi confini dell'area demaniale marittima, tracciati dell'Agenzia del Demanio e dalla Capitaneria di Porto.
I nuovi confini hanno esteso le pertinenze portuali di decine di ettari tra il villaggio pescatori di Giorgino ed il Porto Canale, ma vengono contestati sia dal Cacip che da alcuni privati, che dal Cacip hanno acquistato terreni sui quali hanno iniziato o devono iniziare a realizzare le loro sedi.
Gli avvocati dei ricorrenti Paola Cairoli e Riccardo Salvini hanno fatto presente al presidente del collegio Aldo Ravalli (affiancato dai giudici a latere Alessandro Maggio e Giorgio Manca) che, dopo la presentazione dei ricorsi, l'amministrazione pubblica ha emanato anche altri atti relativi sempre alla causa in questione. I legali hanno chiesto di poter studiare quei documenti così da presentare, eventualmente, dei motivi aggiuntivi al ricorso, reiterando nel caso anche l'istanza cautelare. Nel primo dei due procedimenti, quello presentato da Musso, si è costituito in giudizio anche il Cacip con l'avvocato Costantino Murgia. In entrambi, invece, a tutelare gli interessi di Capitaneria, ministeri e Agenzia del Demanio c'era Anna Maria Bonomo, dell'Avvocatura di Stato.
La richiesta dei legali di studiare i nuovi atti per presentare eventuali motivi aggiunti ha così portato al rinvio della discussione. Sul primo dei due ricorsi, martedì mattina, il Cacip aveva presentato in cancelleria una propria memoria di costituzione, mentre qualche giorno prima avevano deciso di resistere in giudizio anche l'Autorità portuale, i ministeri di Infrastrutture e Trasporti (che hanno presentato anche una memoria) e quello dell'Economia.
Un terzo ricorso del Cacip sulla nuova delimitazione delle aree portuali è stato presentato il giorno di San Valentino, ma senza istanza cautelare dunque verrà discusso direttamente nel merito.
In ballo ci sono quasi trecento ettari, di cui 21 particolarmente appetibili dal punto di vista imprenditoriale in prossimità di Giorgino, che il demanio ha di fatto sottratto al Cacip. Le aree sono ritenute funzionali al terminal industriale e potrebbero essere gestite in futuro dall'Autorità portuale.
FRANCESCO PINNA