Si teme il passaggio verso l'Imu (Imposta municipale unica)
«Il nuovo federalismo fiscale farà male alle imprese: la tassazione sui fabbricati crescerà del 29 per cento e le province dell'Isola saranno le più colpite». I costi del passaggio dall'Ici all'Imu (l'imposta municipale unica) allarmano gli artigiani sardi. Luca Murgianu, presidente di Confartigianato Imprese Sardegna, è diretto. «Siamo molto preoccupati dopo l'approvazione del decreto alla Camera: l'aggravio impositivo è evidente, con un Ici al 6,49 per mille contro il 7,6 per mille dell'Imu». Ma non solo, precisa Murgianu: «Grazie all'autonomia concessa ai Comuni, la nuova aliquota base potrà salire fino al 10,6 per mille, il che innalzerebbe la tassazione a livelli intollerabili».
L'INDAGINE Secondo l'analisi dell'Ufficio studi di Confartigianato, in Sardegna l'impatto dell'Imu sugli immobili delle imprese (laboratori per arti e mestieri, botteghe, uffici, negozi, magazzini, opifici, alberghi, pensioni, teatri e fabbricati industriali-commerciali) sarebbe di 141 euro in più per unità immobiliare. Gli enti locali dell'Isola, per questo, incasserebbero 29 milioni di euro in più rispetto agli attuali 100 milioni, arrivando a incamerare un totale di 129 milioni (per una percentuale del +29,1%).
LA GRADUATORIA Nella classifica nazionale, la Sardegna è la regione che in percentuale, dopo la Valle D'Aosta (+73,5% da 10 a 17 milioni), incrementerà maggiormente i propri introiti. Seguono il Friuli con un +24,7% (da 93 a 116 milioni) e la Lombardia (+22,9% da 960 a 1180 milioni di euro). In coda il Lazio (+11,4%, da 594 a 661 milioni di euro).
LE PROVINCE L'analisi svolta sulle 101 province italiane evidenzia come il passaggio dall'Ici all'Imu determinerebbe un incremento d'imposta superiore a un quarto. In Sardegna sarebbero notevoli gli aumenti nella provincia di Nuoro (+36,9 %), Oristano (+36,6%), Cagliari (+28%) e Sassari (26,2%). Queste quattro province entrerebbero fra le prime 10 dove l'Imu avrebbe un impatto maggiore. Nell'elenco, la prima provincia sarebbe quella di Aosta, le ultime sarebbero invece Massa Carrara (+8,6%), Rimini (+8,7%) e Grosseto (+9,2%).
LE MANOVRE DEI COMUNI Il decreto legislativo sul federalismo municipale prevede la possibilità per i Comuni di utilizzare la leva fiscale in maniera restrittiva o espansiva, variando l'aliquota base (7,6 per mille) del 3 per mille in più (arrivando al 10,6 per mille superiore all'attuale aliquota media) o del 3 per mille in meno (arrivando al 4,6 per mille, inferiore all'attuale aliquota media). Confartigianato, simulando l'aumento del 3 per mille, e passando quindi dal 7,6 per mille al 10,6 per mille, ha verificato che ogni unità immobiliare avrebbe un aggravio di 388 euro. L'Isola aumenterebbe il suo introito di 80 milioni (+80,1%) e sarebbe la seconda regione in Italia dopo la Valle D'Aosta (+142%). Nel caso contrario, simulando una riduzione del 3 per mille, e cioè passando dal 7,6 per mille al 4,6 per mille, per ogni unità immobiliare ci sarebbe un risparmio di 106 euro. La Sardegna perderebbe 22 milioni di euro totali (-21,8%) e risulterebbe la regione con l'impatto minore al livello nazionale.
LANFRANCO OLIVIERI