La Procura: ripristinare i luoghi e rimuovere tutti gli arredi
QUARTU. Il blitz non era nell’aria e non ha per nulla rallegrato i titolari dei chioschetti al Poetto che vendevano ricci. Ieri i Nas dei carabinieri, i loro colleghi del nucleo operativo e radiomobile e la Polizia Municipale hanno levato i sigilli ai locali posti sotto sequestro dal Tribunale di Cagliari su richiesta del pubblico ministero Gaetano Porcu.
Apparentemente la notizia sarebbe dovuta essere accolta con favore dai commercianti, ma dopo una sommaria lettura del decreto dello stesso Pm, il sorriso si è subito spento.
Il decreto di rimozione parziale dei sigilli, non contraddice la decisione del Gip, ma la mantiene inalterata, semmai con una significativa aggravante.
La rimozione è stata disposta per svuotare i chioschetti di tutte le suppellettili, anche esse poste sotto sequestro, e procedere allo smantellamento delle strutture e al ripristino dei luoghi.
In pratica i vigili hanno avviato, con il supporto di una ditta incaricata ad hoc dall’amministrazione comunale, l’operazione di “pulizia” dell’area, con lo spostamento di tutto il contenuto dei locali in una locale nella disponibilità del comune.
L’operazione dovrebbe concludersi oggi e forse domani gli operai provederanno alla demolizione dei chioschetti, evitando l’uso di ruspe e trattori per non creare ulteriori danni all’ambiente. È l’addio alle illusioni di recupero dei locali dei ricciai.
Lunedì l’area dovrebbe essere liberata da tutti i piccoli punti vendita, ma non per questo tornerà nella disponibilità dell’amministrazione.
L’area rimarrà comunque sotto sequestro. I sigilli, virtuali ma legali, non verranno levati e il procedimento penale contro coloro che avevano avviato i punti vendita, andrà avanti.
Non è escluso, visto che il Piano di utilizzo del litorale non è stato approvato né dall’amministrazione di Quartu né da Cagliari, che analogo provvedimento venga adottato su tutto il Poetto contro i locali dei ricciai che insistevano nel retrospiaggia sul versante di Cagliari.