Oggi il consiglio di amministrazione della Fondazione nominerà il nuovo sovrintendente
No di Serci: in corsa Vianello, Mazzonis, Tutino, Di Benedetto
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Il suo nome avrebbe messo d'accordo la maggioranza del cda ed i dipendenti. Ma Oscar Serci, consigliere di amministrazione della Fondazione, ha ringraziato e ha detto no. Per rilanciare il Teatro lirico serve un sovrintendente che garantisca un impegno totale e a tempo pieno. Che un manager che dirige il Cacip e amministra il Tecnocasic,e che al momento non può lasciarli, oggi non potrebbe garantire.
CDA ALLE 18,30 Così oggi il consiglio di amministrazione, convocato per le 18,30, prenderà in esame le altre cinque candidature, tutte autorevoli, pervenute al sindaco: sono quelle di Giampaolo Vianello, ex numero uno a La Fenice di Venezia, degli ex sovrintendenti del Comunale di Bologna Stefano Mazzonis e dell'Opera di Genova Gennaro Di Benedetto, a cui si aggiungono quelle di Marco Tutino e Francesco Ernani. Quest'ultimo nel frattempo si è accasato al Comunale di Bologna.
Ed è per questo che, salvo sorprese, il prossimo sovrintendente del teatro cagliaritano sarà scelto tra i primi quattro. Al momento nessuno sembra favorito.
IL NODO STIPENDI La nomina del successore di Maurizio Pietrantonio non è l'unico argomento all'ordine del giorno di un consiglio di amministrazione che dovrebbe rappresentare un punto di svolta dopo mesi di grave crisi. Saranno nominati, ad esempio, i due membri del cda mancanti e un nuovo membro del collegio dei revisori perché Sergio Vacca è decaduto a dicembre. Ma, soprattutto, si discuterà di situazione economico-patrimoniale e di piano industriale.
Oggi ai 234 dipendenti non sarà pagato lo stipendio di febbraio. Perché in cassa non ci sono soldi. È vero che entro pochi giorni arriverà il contributo del Comune, 1,4 milioni di euro, che corrisponde esattamente al costo mensile (compresi i contributi previdenziali) dei lavoratori del teatro. Il problema è che la Fondazione non può ignorare ulteriormente la valanga di decreti ingiuntivi inviati dagli artisti che si sono esibiti nell'ultima stagione e che devono ricevere complessivamente circa 2,5 milioni di euro, la metà del debito accumulato nel 2010. Se non vengono pagati, nessuno verrà ad esibirsi a Cagliari. Un nodo che il cda dovrà sciogliere subito.
PIANO INDUSTRIALE Il consiglio, inoltre, dovrà iniziare ad affrontare il Piano industriale. Due delle cinque banche a cui la Fondazione ha chiesto un progetto di ristrutturazione del debito hanno presentato le loro proposte. I consiglieri dovranno iniziare ad esaminarle.
FABIO MANCA