MARTEDÌ, 12 AGOSTO 2008
Pagina 8 - Sardegna
Entro il 30 settembre il sindaco firmerà la convenzione con Cellino
ROBERTO PARACCHINI
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CAGLIARI. Nell’ultima settimana di luglio la maggioranza del consiglio comune di Cagliari ha votato un ordine del giorno per la realizzazione di un nuovo stadio e la demolizione del Sant’Elia. Nel documento si parla anche di una data, il 30 settembre, entro cui il sindaco Emilio Floris dovrebbe firmare la convenzione col Cagliari calcio per la realizzazione del futuro impianto sportivo, proposto da Massimo Cellino (nella sua qualità di presidente della società dei rossoblu). Secondo quest’ultimo occorre uno stadio moderno e più piccolo.
Dopo avere a più riprese (da circa dieci anni) presentato ipotesi sul nuovo stadio, a inizio estate Cellino ha mandato una lettera al sindaco riprendendo l’argomento. E, a tamburo battente, il 30 luglio è arrivato il «sì» del consiglio comunale.
Potenza del gioco del calcio e degli interessi che questo smuove, hanno lamentato i consiglieri dell’opposizione, soprattutto perchè la struttura, da realizzare su cessione diretta del diritto di superficie alla società dei rossoblu (per un numero di anni da decidere) che vi costruirà lo stadio a proprie spese, implica la rimozione del preesistente Sant’Elia. Un fatto che ha sollevato anche la ferma protesta di Gigi Riva.
«Ai primi di settembre arriverà il Papa - ha affermato Rombo di Tuono - se avessimo avuto lo stadio di Sant’Elia funzionante avremmo potuto farvi l’incontro con la cittadinanza. Mentre saremo costretti a farlo nella piazza della basilica di Bonaria dove le decine di migliaia di persone presenti saranno, come sempre, stipate sino all’inverosimile».
La struttura realizzata negli anni Settanta sulla scia dello scudetto del Cagliari, è invece considerata fatiscente da chi non trova niente di strano nel demolirla. Ma «sarebbe il primo stadio costruito nel dopo guerra, che fa questa fine», ha informato Carlo Dore (già consigliere regionale) che, ha suo tempo, aveva fatto un esposto alla Corte dei conti per protestare contro lo stato di «forte e colpevole abbandono» in cui era lasciato il Sant’Elia.
L’ipotesi di rimozione dell’attuale impianto nasce per far posto al nuovo, che verrebbe realizzato a poca distanza dal Sant’Elia. «Ma così la Sardegna non avrà più uno stadio olimpico - ha sottolineato Riva - e questo significa che non potrà più ospitare manifestazioni sportive di livello internazionale. Inoltre il Sant’Elia è uno spazio, l’ho detto più volte, di tutti i sardi: non è possibile che la Giunta comunale accetti di rimuoverlo con tanta facilità».
Di fronte a chi afferma, come si legge nell’ordine del giorno approvato dal consiglio comunale di Cagliari, che lo stadio attuale è «ormai divenuto inadeguato», Riva ha ribattuto spesso che non crede «che sia così, ma anche ammettendo che lo sia diventato, chi ne ha causato il degrado? Perchè il Comune non ha messo in atto tutte le pratiche necessarie per non farlo deperire? Su questa storia dovrebbe intervenire la Corte dei conti».