Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Affittuari morosi, duemila cartelle esattoriali fatte spedire dal Comune

Fonte: La Nuova Sardegna
28 febbraio 2011

 
L’amministrazione ha passato tutto a Equitalia ma il sessanta per cento dei locatari è indigente 
 
 
 
 CAGLIARI. Sono circa duemila le cartelle di pagamento che sono state spedite in questi giorni agli affittuari delle case di residenza pubblica del Comune. Secondo l’amministrazione questi locatari sono morosi per uno o più anni. E per sistemare la situazione, il Municipio ha deciso di passate la pratica a Equitalia che per ottenere il dovuto può utilizzare il fermo del veicolo auto e pignoramenti vari.
Inoltre le cartelle esattoriali spedite da Equitalia chiedono il pagamento non solo al titolare dell’affitto, ma anche a tutti i maggiorenni che risultano domiciliati nell’immobile moroso (considerati anche loro «responsabili in solido»). «Ma il problema - sottolinea Ninni Depau, capo gruppo in consiglio comunale del Pd, che ha già presentato un’interrogazione sull’argomento - è che in questo modo vengono coinvolti tutti: sia coloro che non pagano per dolo, nel senso che avrebbero i soldi per farlo, che coloro che non riescono a saldare l’affitto perchè indigenti».
Secondo la Corte dei conti, che si è interessata del fenomeno della morosità negli alloggi, c’è in questo un aspetto «fisiologico» per il fatto che circa il 60 per cento degli assegnatari degli alloggi popolari appartengono alla fascia degli indigenti. Nello stesso tempo, però, c’è anche un «fenomeno patologico» (con dolo) e quindi non tollerabile.
Ora i soldi chiesti agli affittuari ammontano a circa un milione di euro. Ma quello che «più sconcerta - precisa Depau - è che l’amministrazione comunale si svegli adesso: prima ha vissuto un lungo periodo di lassismo e ora interviene senza alcuna distinguo. Un fatto che per molte famiglie, quelle indigenti, significherà disperazione e rabbia. Basta che ti blocchino l’auto e, se la usi per lavoro, sei rovinato». Nello stesso tempo, però, «la gestione del patrimonio comunale rasenta il paradosso - continua Depau - siamo arrivati all’assurdo che la Giunta comunale ha prima rinviato (per due volte), poi sospeso (altre due volte) e poi definitivamente ritirato dall’ordine del giorno le linee guida per la regolamentazione della gestione del patrimonio comunale (case comprese), predisposto dall’ottobre del 2010. In questo modo tutto viene lasciato nel vago e nel discrezionale».