Brotzu Campioni anche nella solidarietà
Non solo sport. I ragazzi della nazionale di basket si confermano campioni di solidarietà fuori dal campo. Ieri, per il terzo anno consecutivo, hanno fatto visita ai bambini ricoverati nel reparto di Pediatria del Brotzu.
Una mattinata emozionante, sia per i piccoli pazienti che per i giganti azzurri. I bimbi, per nulla intimoriti dall'altezza stratosferica dei giocatori, hanno ricambiato con sorrisi e urla di felicità le attenzioni affettuose dei loro beniamini.
Il clima di entusiasmo ha finito per contagiare tutti, inclusi, un tripudio di foto-ricordo, strette di mano e distribuzioni di gadget tra cui maglie autografate e gagliardetti. La delegazione azzurra è giunta al Brotzu alle 11. Insieme al Commissario tecnico Carlo Recalcati c'erano Bruno Perra (presidente del comitato regionale della Federbasket) e sei idoli della pallacanestro nostrana: i pivot Christian Di Giuliomaria (Amatori Udine) e Luca Infante (Reggiana), la guardia Marco Mordente (Milano), il playmaker Daniele Cavaliero (Montegranaro) e le ali piccole Matteo Soragna (Benetton) e Gigi Datome (Scafati).
Incontenibile la gioia dei bambini. Alla vista dei giocatori la piccola Maria, 6 anni, si è sporta dal letto per battere un cinque. «È felice - ha spiegato la mamma - perché anche lei gioca a basket e stravede per la nazionale». Nessuno l'aveva avvisata, è stata una sorpresa. «Abbiamo bisogno del vostro tifo - hanno detto i campioni ai bimbi». Terminato il giro in Pediatria i giocatori hanno incontrato i trapiantati. Dopo un simpatico scambio di doni il presidente dell'associazione Prometeo, Pino Argiolas, ha lanciato un appello agli atleti affinché contribuiscano a diffondere in Italia e nel mondo un messaggio sulla donazione degli organi: «Il trapianto è vita». ( p. l. )
12/08/2008