San Michele. Bocciati dalla conferenza di servizi i lavori per costruire 20 mila loculi
Progetti di ampliamento bloccati: due anni di autonomia
Il cimitero è bene identitario, non si possono aprire cantieri nel raggio di cento metri. L'assessore Piras: attendiamo precisazioni.
Se non è emergenza, manca veramente poco: i loculi a disposizione nel cimitero di San Michele copriranno le “necessità” per i prossimi due anni.
E considerando che qualsiasi progetto di ampliamento va programmato, appaltato e realizzato, l'autonomia è ridotta: «Non possiamo andare avanti così per molto: tra cremazioni, spostamenti di salme e altri movimenti abbiamo loculi disponibili solo per due anni», ricorda Anselmo Piras, assessore alle politiche sociali con delega al servizio cimiteriale.
Ecco perché due settimane si è riunita una conferenza dei servizi (presenti le sovrintendenze, l'ufficio tutela del paesaggio regionale e gli assessorati comunali competenti) che ha esaminato un progetto di ampliamento commissionato quasi vent'anni fa (era il 1989) e che prevede la costruzione di tre torri a forma di stella a 5 punte assicurerebbero oltre 23.000 nuovi loculi e chiuderebbero il discorso per i prossimi 20 anni. Un corpo centrale cilindrico e cinque bracci che si sviluppano su altrettanti piani.
Il parere? È stato rimandato: «L'ufficio tutela del paesaggio si è riservato il giudizio sul progetto delle torri», spiega il dirigente del servizio di edilizia pubblica Paolo Pintor, «ma ha dato il suo assenso ad uno stralcio che riguarda la costruzione di nuovi loculi all'interno del cimitero».
L'ok è arrivato per la costruzione di circa 1.000 tombe, che verranno realizzate dentro i confini di San Michele. Sempre che il Piano paesaggistico regionale lo permetta: «Andrà chiarito anche quello. Ma c'è ancora un anno di procedura amministrativa in vista. Dopo le varie approvazioni tecniche, il progetto dovrà passare anche in consiglio comunale».
Il Ppr ha già bloccato la costruzione del nuovo forno crematorio e potrebbe ostacolare anche il piano di ampliamento.
Il camposanto è stato dichiarato un bene identitario e dunque non si potrebbe aprire nessun cantiere nel raggio di 100 metri. Se il bene individuato fosse la cappella del cimitero, allora l'ampliamento potrebbe essere fatto perché è previsto a oltre 100 metri. «Ma in alcuni casi la tutela riguarda l'intera area», continua Pintor, «ecco perché attendiamo delle precisazioni». L'alternativa, porterebbe fuori città: durante la conferenza dei servizi si è parlato della possibilità di costruire il nuovo cimitero di Cagliari nella zona di Uta. ( m.r. )
12/08/2008