Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Barracca Manna prigioniera del “muro di via Pirandello”

Fonte: L'Unione Sarda
23 febbraio 2011

Traffico in tilt nella strada interrotta da alcune abitazioni
   
Erano stati espletati tutti gli adempimenti per l'esproprio ma a settembre gli uffici comunali hanno lasciato scadere i documenti. Salvatore Mereu ha portato in Municipio una petizione con 400 firme.
La strade c'è. Ma soltanto nelle carte. E non provate a percorrerla sino alla fine. Perché, a un certo punto, via Pirandello si interrompe: è chiusa da un muro che protegge una villetta con giardino. Un blocco che intasa incredibilmente il traffico in quella parte di Barracca Manna. Perché via Pirandello dovrebbe congiungere il quartiere con l'Asse mediano: una soluzione ideale per i tanti cittadini che abitano da quelle parti (ma anche a Pirri, a Monserrato, a Santa Teresa, a Su Loi) e che, appunto, per raggiungere il centro dovrebbero percorrere l'arteria fantasma. «Invece», racconta Giuseppe Angius, edicolante di via Barracca Manna, «nelle ore in cui ci si muove per andare al lavoro o a scuola, il traffico si blocca». «Incredibile», intervengono dal panificio Virgilio Pisu, «verso le sette il fiume d'auto è fermo». Rosaria Palla («Pirrese doc», si definisce) fa i calcoli. «Per percorrere 200 metri serve almeno un quarto d'ora».
LA PETIZIONE Una situazione che ha spinto gli abitanti a sottoscrivere una petizione che è stata affidata al consigliere comunale Salvatore Mereu. Almeno 400 le persone che chiedono l'immediata soluzione del problema. E che chiedono, soprattutto, l'applicazione delle norme. «Perché», spiega il consigliere, «gli edifici sono sorti dopo che la strada era stata già disegnata». Non dovrebbe essere difficile, dunque, far rispettare le norme: per concludere la strada sarebbe sufficiente provvedere all'esproprio dello spazio che serve. Un esproprio che coinvolgerebbe il giardino della casa chiusa dal muro e anche altri due appezzamenti dove vivono due fratelli.
LA SITUAZIONE La procedura per l'esproprio, in effetti, era a buon punto. «Ma tutto è stato lasciato scadere a settembre», afferma Mereu. L'iter è tornato, così, al punto di partenza. «C'è stata una delibera di Giunta che ha ridisegnato i profili degli espropri. Ora occorre provvedere a tutti gli interventi tecnici». Tempi lunghi, dunque, all'orizzonte. Resta soltanto da capire la ragione per la quale è stato lasciato decadere un provvedimento che era già pronto per l'applicazione. Impossibile saperlo dai responsabili: i dirigenti di allora non lavorano più al Comune. «Posso solo dire», interviene il funzionario comunale Francesco Loi, «che, forse, c'è stata un po' di negligenza. Però», è la giustificazione per i predecessori, «in quel periodo si sono verificati cambiamenti legislativi e di interpretazione. In quella situazione non è facile intervenire».
MARCELLO COCCO

23/02/2011