Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«Tante evitano la denuncia»

Fonte: L'Unione Sarda
23 aprile 2008

Quando si parla di violenza sessuale, c'è un mondo che tende a rimanere sommerso, invisibile. Un limbo creato dalla vergogna, dalla paura, oppure da quella catena invisibile che lega le donne al proprio uomo. Che spesso si trasforma in un insospettabile aguzzino. Succede soprattutto tra le ragazze straniere: «Chi non conosce la nostra lingua e non ha dei punti di riferimento in Sardegna difficilmente denuncia lo stupro subìto», racconta Silvana Migoni, presidente di Donne al traguardo. L'associazione gestisce due centri di prima accoglienza -uno in città e un altro nell'hinterland -, dove ospita le vittime di questi episodi. Spesso sono donne in arrivo da paesi sottosviluppati: «Parlo di Cuba, Ghana, Nigeria, Bielorussia e Romania». C'è anche chi va a fare turismo sessuale e poi torna a casa con la ragazza conosciuta sul posto. E una volta quì, la violenta.«Se non c'è una querela di parte le forze dell'ordine non intervengono. E spesso parliamo di ragazze sottomesse, succubi delle usanze dei propri uomini. In certi paesi la donna è molto più assoggettata, e queste abitudini inducono in errore la parte maschile della coppia». In molti casi si tratta di giovani, arrivate in Italia con il sogno di un lavoro e avviate invece alla prostituzione. In caso di rifiuto, arrivano botte e violenze. ( m.r. ) 23/04/2008