Gli ambientalisti scrivono a Comune e soprintendenza archeologica e propongono lavoro volontario per liberare l’anfiteatro romano
CAGLIARI. «E’ ora di muoversi»: gli ambientalisti di Gruppo di intervento giuridico e Amici della Terra colgono al volo la volontà del Comune di instradarsi verso la decisione di smontare le tribune di legno dell’anfiteatro romano annunciata di fatto dall’assessore ai Lavori pubblici Raffaele Lorrai i cui uffici hanno elaborato il progetto preliminare per l’operazione. Togliere i tre anelli di acciaio e legno che hanno gravato per ormai undici anni sul monumento di Roma imperiale più importante di tutta l’isola costerà 800 mila euro, ma l’assessore ai Lavori pubblici spiega che il Comune comunque fa fatto un notevole risparmio negli anni scorsi evitando di costruire e demolire a ogni stagione le tribune provvisorie che prima della legnaia servivano per garantire gli spettacoli estivi. Dunque gli ambientalisti inviano una nota singolare: propongono di dare una mano nello smontare le tribune con lo scopo di abbattere i costi della manodopera, casomai i costi diventassero il nuovo pretesto per tenere il legno ancora lì. Questo eventuale temporeggiamento sarebbe un problema perché la soprintendenza archeologica ha lanciato ufficialmente l’allarme sui danni provocati dalle tribune pesanti, incardinate nella roccia lavorata dai Romani, capaci di creare una specie di mantello che ha modificato rovinosamente, dicono gli esperti, il microclima del monumento sepolto. Scrive Stefano Deliperi presidente del Gruppo: «Abbiamo chiesto in tutte le sedi decine di volte nel corso di questi ultimi anni la rimozione dell’allestimento di legno e tubi. La legnaia ormai è anche abusiva, essendo priva da anni delle autorizzazioni paesaggistiche e archeologiche necessarie. Ma facciamo un passo avanti: per abbattere i costi della manodopera ci offriamo volontari per demolire gratuitamente la legnaia che da troppi anni opprime il monumento, con almeno 10 ore di lavoro a testa, sotto la direzione della soprintendenza archeologica e invitiamo chiunque a fare altrettanto». Da qui l’invito: «Mandateci adesioni, con nominativi e recapiti, all’indirizzo grigsardegna5@gmail.com. Provvederemo a rendere disponibile l’elenco dei volontari alla soprintendenza archeologica e al Comune».