Col piano del porto andrà giù l’intero edificio della Capitaneria
CAGLIARI. Un centinaio di cagliaritani davanti al nuovo muro del pianto, inutile e costoso, che la Capitaneria di porto sta costruendo di fronte al porto malgrado l’edificio militare sia destinato alla demolizione: è accaduto ieri mattina e dopo la difesa della croce medievale di viale Trento dall’avanzata del cemento di lusso, la protesta rappresenta un nuovo segno della nascente sensibilità della città per l’esigenza di tutelare i luoghi di importanza storica e ambientale.
Fra i manifestanti, in un clima assolutamente pacifico, Massimo Fantola e Massimo Zedda, candidati sindaco dei maggiori schieramenti politici alle prossime elezioni comunali. Con loro il deputato Paolo Fadda (Pd) firmatario di un’interrogazione a Montecitorio e il consigliere regionale Marco Espa (Pd) che ha chiesto lo spostamento della Capitaneria di porto nell’area dello scalo marittimo industriale.
Nei giorni scorsi i vertici della Capitaneria avevano risposto alle proteste comunicando le ragioni della costruzione del muro, legate alla necessità - stando alla nota - di una maggiore sicurezza, con la garanzia dell’apertura di varchi per continuare a consentire il passaggio dei pedoni.
«Bene che si abbatta subito il muro - ha spiegato Fadda - noi non molleremo, vinceremo sicuramente questa battaglia». Una battaglia che coinvolge in vario modo l’amministrazione pubblica, perchè la scelta di costruire un’opera pubblica già condannata alla demolizione potrebbe diventare un elemento d’interesse per la corte dei conti: il danno erariale sarebbe evidente.
D’altronde il nuovo piano regolatore del porto, che nei mesi scorsi ha avuto il via libera dal Ministero dei Trasporti, prevede la demolizione dello stabile della Capitaneria al posto del quale sorgerà un nuovo edificio che ospiterà da un lato un presidio della stessa Capitaneria, dall’altra locali dell’Autorità portuale. La Guardia costiera rimarrà dunque all’interno del porto ma esiste anche, già operativa da tempo, la nuova sede degli uffici in via dei Calafati. La demolizione dell’edificio circondato dai nuovi muri consentirà di liberare una porzione del viale Colombo e garantire la continuità con il resto dello scalo cagliaritano.