Anche i candidati alla carica di sindaco hanno partecipato alla manifestazione organizzata da Polo civico e Pd
Sit-in davanti alla Capitaneria: «La recinzione è abusiva»
Gregorini: «Questa è una nuova servitù militare, che arriva in un momento in cui i progetti per il porto sono incompatibili».
È un «no» veramente bipartisan. «Il muro è inutile perché circonda la Capitaneria, che in base al Piano regolatore del porto dovrà essere demolita», dice Massimo Fantola mentre la gente - a mezzogiorno i partecipanti saranno circa un centinaio - comincia ad assieparsi di fronte al molo Ichnusa, a due passi dalla Darsena. «Una barriera che divide la città dal porto», rilancia qualche minuto dopo Massimo Zedda. Il messaggio dei due candidati a sindaco è chiaro: chiunque occuperà la poltrona più importante di Palazzo Bacaredda, non tollererà quella recinzione di mattoni rossi che circonda l'edificio della Guardia costiera.
Fantola aggiunge un altro dettaglio importante: «La distruzione della Capitaneria è necessaria per la realizzazione del tunnel, che si deve fare e si farà, e per il completamento della grande piazza sul mare». Ma alla protesta, organizzata dal Polo civico e dal Pd, non ci sono solo i due sfidanti delle prossime comunali. Ci sono parlamentari - il deputato Paolo Fadda -, consiglieri regionali (Franco Meloni, Pierpaolo Vargiu, Emanuele Sanna e Marco Espa), comunali (Ninni Depau e Claudio Cugusi) e il presidente della Circoscrizione uno Gianfranco Carboni. C'è il preside di Giurisprudenza Massimo Deiana, che arriva in bicicletta; il segretario cittadino del Pd Yuri Marcialis.
«MURO ABUSIVO» La cosa più interessante la dice Gianni Aramu, componente della Comitato paritetica per le Servitù militari: «I militari devono rispettare le leggi come tutti. Il Comitato deve essere messo a conoscenza di un'opera di questo tipo e dare il proprio parere. E questo non è successo».
NUOVA SERVITÙ Antonello Gregorini, leader del Polo civico, parla del muro come di una «nuova servitù militare. Eppure il porto di Cagliari stava andando in questi anni in una direzione molto diversa. Questa recinzione è abusiva e noi non possiamo tollerarla». Il deputato del Pd Paolo Fadda, che ha presentato un'interrogazione parlamentare chiede che «si abbatta subito il muro». E aggiunge: «La cosa più bella e che questa manifestazione è bipartisan: così avremo la certezza di vincere questa battaglia». Il consigliere comunale e regionale Marco Espa ha spiegato quale sarà il destino della Capitaneria: «È giusto che tutte le attività vengano spostate al porto canale, dove ci sono spazi adeguati. Non metto in discussione il lavoro dei militari, che è importantissimo, ma queste barriere sono inammissibili». E di barriere e servitù militari ha parlato anche Claudio Cugusi, che ha ricordato «i due milioni di metri quadrati destinate ai militari, da Buoncammino a Monte Urpinu», conditi «dall'arroganza con cui sono stati gestiti. Un comportamento molto simile ha fatto in modo che tutto questo passasse sotto silenzio». E contro il muro è pure Carboni: «Una barriera inutile».
QUESTIONE DI SICUREZZA Dalle finestre della Capitaneria non si affaccia nessuno: nei giorni scorsi i militari hanno giustificato la costruzione del muro con dei «motivi di sicurezza». Ma l'edificio, ricordano un po' tutti, esiste da tempo. E nessuno ha mai lamentato problemi di sicurezza.
MICHELE RUFFI
20/02/2011