Ogni giorno 120mila persone entrano nel capoluogo con l’automobile
CONI Sulla 554 c’erano progetti e fondi per togliere i semafori e costruire svincoli e varie rotatorie
ALESSANDRA SALLEMI
CAGLIARI. Uno sciupìo di idee, di progetti e di soldi: sulla statale 554 c’erano 60 milioni di euro pronti da spendere su progetti che avevano raccolto il consenso dei comuni e per il metrò leggero c’era un altro accordo faticosamente raggiunto e 300 mila euro per il necessario studio di fattibilità. Invece 120 persone continuano a portare l’auto dentro Cagliari.
I tecnici chiamati a parlare sulla «mobilità nell’area vasta» ieri non lo hanno fatto a un tavolo istituzionale per arrivare a scelte e quindi a soluzioni per la vita quotidiana dei 500 mila abitanti della grande Cagliari. Al livello istituzionale questo è un argomento scomparso dall’agenda di assessori e dirigenti, della Regione, ma anche della Provincia. Ieri l’occasione è stato il dibattito promosso nella DomusArt ex casa Angioni di Quartucciu dall’associazione «Bentu Nou». Neppure gli accordi firmati, i progetti avviati, i soldi stanziati sono riusciti a restituire alla statale 554 il suo ruolo di strada extraurbana. Che non è una definizione qualunque, ma chiarisce la vera natura di una via non concepita per sopportare un traffico disordinato e pericoloso, senza regole e di un’intensità paragonabile solo ai momenti di punta del temuto viale Marconi. Anzi, peggio. Se è vero (come diceva Mauro Coni docente universitario di costruzioni di porti, aeroporti e strade) che nello svincolo di Monserrato ogni giorno passano 60 mila auto. Lo svincolo di Monserrato non è un esempio a caso: era quello sul quale, assieme a Pezzu Mannu, il 28 gennaio 2009, giorno della presentazione del progetto di massima, si poteva avviare il progetto definitivo sul quale bandire la gara e spendere 30 milioni già nelle casse della Regione. Per capire: c’è già uno svincolo pronto che non si può usare («intercluso») con grave pericolo per la circolazione perché sussiste un’arcaica reticella di semafori e stradette tutt’attorno. Coni: «La progettazione delle opere necessarie sulla 554 si concluse in 10 mesi, 60 milioni di euro vennero stanziati e si cominciò la ricerca degli altri 95 necessari per liberare la 554 da quasi tutti i semafori. Il 28 gennaio 2009 si doveva avviare la valutazione d’impatto ambientale, cosa che fu fatta ed è arrivata nel 2010: è il progetto definitivo di cui invece non si sa più nulla. Il progetto di massima prevedeva anche 2 svincoli e 2 rotatorie col risultato di ‘sturare’ la 554». Carlo Mannoni ex assessore ai Lavori pubblici della giunta Soru ha spiegato che anche la strada sulcitana oggi è ferma e, dato il fatto che c’erano tutte le carte necessarie per andare avanti, è chiaro che «oggi manca la cura quotidiana dei procedimenti».
Sulla metropolitana leggera la storia somiglia. La giunta Soru se ne andò lasciando stanziati 300 mila euro per lo studio di fattibilità su una rete di metrò per l’intera area vasta. Un’opera molto richiesta dai comuni e guardata di traverso solo dall’amministrazione comunale di Cagliari che finora, quando ha parlato di metropolitana, lo ha fatto solo a favore di un’opera interrata, una grande linea unica. Italo Meloni, docente universitario, ha spiegato ancora una volta perché a Cagliari ci sono le caratteristiche per una metropolitana che sia leggera: bassa densità di popolazione, residenzialità estesa, insediamenti diffusi, i sistemi produttivi non sono concentrati, insomma ci vuole una fermata ogni 300 metri, mentre con una linea «pesante» le fermate devono avere almeno 700 metri di distanza una dall’altra. Infine: coi soldi di una linea pesante se ne fanno 50-60 di leggera, la rete di cui parlano gli esperti e che consegnerebbe ai 120 mila automobilisti ogni giorno in ingresso a Cagliari di scegliere tra code, costi di benzina e inquinamento e un collegamento veloce il cui impatto ambientale è compatibile con la sopravvivenza del pianeta.