Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Una piazza per Manlio Scopigno

Fonte: L'Unione Sarda
21 febbraio 2011

Il Comune intitola all'allenatore dello scudetto lo slargo davanti allo stadio Amsicora
Manca solo il sì della Giunta, inaugurazione entro marzo
L'impresa dello scudetto vinto del Cagliari avrebbe meritato ben altri spazi. Ma, si sa, a Cagliari le strade sono finite e le piazze pure.
L'impresa avrebbe meritato ben altri spazi. Ma, si sa, a Cagliari le strade sono finite e le piazze pure. Così, per celebrare l'allenatore, anzi il filosofo dello scudetto, non è rimasto che uno slargo dove si incrociano tre strade a traffico illimitato: via della Pineta, viale Diaz e via dei Salinieri. Insomma, a Manlio Scopigno sarà dedicato un ampio tratto d'asfalto davanti all'ingresso dello stadio Amsicora. Si chiamerà Piazza Scopigno ma, contrariamente alle altre piazze, sarà un luogo in cui è sconsigliato incontrarsi: si rischia di essere travolti.
Ma tant'è. La decisione è stata presa. La delibera della commissione toponomastica del Consiglio comunale è stata approvata nel dicembre scorso ed entro il 20 marzo, annuncia l'assessore ai Servizi demografici Edoardo Usai, ci sarà l'inaugurazione dopo un passaggio in Giunta, previsto entro due settimane.
L'IMPRESA Certo, la piazza è davanti all'Amsicora e l'Amsicora è il luogo dell'impresa. È lo stadio dove tra il 14 settembre 1969 e il 26 aprile del 1970 Albertosi, Martiradonna, Zignoli, Cera, Niccolai, Tomasini, Domenghini, Nené, Gori, Greatti e Riva (ma anche Reginato, Mancin, Poli, Brugnera, Nastasio e Tampucci) costruirono il loro scudetto vincendo il campionato con 45 punti, quattro più dell'Inter, sette più della Juve e nove più del Milan. È il luogo dove Riva vinse la classifica dei cannonieri con 21 reti.
L'ALLENATORE Manlio Scopigno era nato a Paularo, vicino a Udine, nel 1925. Terzino, giocò in serie “C” nel Rieti, in “B” nella Salernitana e in “A” nel Napoli. Fu costretto a ritirarsi a soli 26 anni dopo la rottura dei legamenti di un ginocchio. Studente di Filosofia (a quei tempi il calcio non garantiva ricchezza), dopo che appese le scarpette al chiodo fu combattuto tra la laurea e la carriera di allenatore. Scelse la seconda.
Prima di approdare al Cagliari aveva allenato il Lanerossi Vicenza e il Bologna. Dopo lo scudetto, stette per altre tre stagioni a Cagliari prima di passare alla Roma e, nel '75 - '76 di nuovo a Vicenza, dove chiuse la carriera di allenatore.
GENIO DELLA PANCHINA Uomo colto, anticonformista, nemico della diplomazia (quando lo licenziarono a Bologna lesse la lettera della società e commentò freddo e sarcastico: «Ci sono due errori di sintassi e un congiuntivo sbagliato»), inventò i giocatori universali. Morì a Rieti il 25 settembre 1993, a 68 anni, dopo una breve malattia.
All'inaugurazione della piazza, ci saranno i reduci di quell'impresa e, forse sua figlia, Francesca Romana. (f.ma.)

19/02/2011